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Coronavirus, l’Italia cambia colore: che succede dal 31 gennaio?

(Teleborsa) – Sono 13.574 i nuovi casi di Coronavirus nel nostro Paese a fronte di 268.750 test effettuati, tra antigenici e tamponi molecolari. Ancora alto, purtroppo, il numero dei decessi: 477 in più da ieri, che porta il totale a 87.858, da inizio epidemia. È quanto emerge dal bollettino di oggi, venerdì 29 gennaio. La Regione con il più alto numero di infezioni giornaliero è la Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Campania.

Oggi è anche il “giorno x” per il cambio dei colori delle Regioni e l’aggiornamento della mappa colorata (bianca, gialla, arancione e rossa) con il diverso modulaggio delle restrizioni per combattere la pandemia di Coronavirus che cambieranno colore da domenica 31 gennaio. Come ogni venerdì infatti l’Istituto superiore di sanità (ISS) ha reso noto il monitoraggio settimanale dei dati sulla base del quale il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà le ordinanze.

Solo quattro Regioni e una Provincia restano in arancione: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e provincia di Bolzano. Tutte le altre si colorano di giallo. A quelle che si trovavano in quella condizione da alcune settimane, e cioè Campania, Toscana, Molise, Basilicata e Provincia di Trento si aggiungono Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Marche, Friuli, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Emilia, Calabria e Liguria.

Continua, intanto, a scendere l’Rt nazionale. In base al monitoraggio della Cabina di regia, tutte le Regioni tranne l’Umbria nel periodo tra il 18 e il 24 gennaio hanno dati da zona gialla, cioè un Rt inferiore a 1 e un rischio basso o moderato.

I tecnici della Cabina di regia rilevano comunque che “l’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”.

“La situazione è migliorata. Incidenza e Rt in lieve calo ci dicono che la tendenza in questo momento è positiva. Ma l’incidenza è tuttavia ancora elevata e resto alto il numero dei morti. Quindi le misure prese hanno funzionato anche se si fatica ad abbattere molto l’incidenza di nuovi casi, in un quadro in cui il virus in Ue circola molto e ci sono varie varianti”. Così l’epidemiologo Gianni Rezza alla conferenza stampa al Ministero della Salute.

Intanto, Pascal Soriot, AD di AstraZeneca, nel corso di una conferenza stampa via webinar, ha detto che ci sono “milioni di dosi” di vaccino pronte per essere inviate nei Paesi UE, già nei prossimi giorni, sottolineando che gli stabilimenti del colosso farmaceutico anglo-svedese stanno lavorando ‘non stop’.

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