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Calamari fritti di Barbieri, il trucco per averli morbidi dentro e croccanti fuori: “Ecco dove li metto per due ore”

Calamari fritti di Barbieri, il trucco per averli morbidi dentro e croccanti fuori: “Ecco dove li metto per due ore”. Un piatto intramontabile, la pietanza più buona che ci sia, sia d’estate che di inverno: ottima da consumare con un vino fermo o una bollicina gelata. I calamari fritti piacciono a tutti, ai più grandi e ai più piccoli. Vediamo Bruno Barbieri, uno degli chef più rinomati e famosi del mondo della cucina.

Ingredienti per i Calamari fritti di Barbieri

La ricetta è per quattro persone di buon appetito, le quantità sono sicuramente soggettive, ma è ovvio che più grande è la passione per questo piatto, maggiori saranno le quantità

  •  1 kilo di calamari o totani grandi o medi. Ci sono diverse pezzature, ma sconsigliamo i piccoli. Poco consistenti nella masticazione.
  •  Farina di tipo 00
  •  Farina di semola
  • latte
  •  Olio di semi di arachidi ( importante che sia di arachidi)
  • sale
  • Pepe ( dipende dal gusto)
  • Limone ( anche se in molte località di mare lo sconsigliano, ma dipende sempre dal gusto)

Anelli di calamari fritti, Preparazione

Per prima cosa pulire i calamari. Se il vostro pescivendolo ve li dà già belli e fatti meglio. Eviterete, se non siete pratici, di fare danni ( magari nei prossimi articoli vi spiegheremo come si puliscono). Tagliateli a tondini e metteteli a bagno a nel latte per due o tre ore. In questo modo dopo li farete belli morbidi dentro e croccanti fuori.

Con un panno asciugateli bene bene. A questo punto prendete una ciotola, mettete dentro sia la farina di tipo 00 sia quella di semola. E’ importante che sia abbondante. Prendete una prima manciata di calamari e la intingete nella farina mista.

Terzo step ( la cottura)

E’ necessario prendere un pentolino profondo o una Wok. Sconsigliamo una padella dato che gli stessi calamari non affonderanno del tutto. La cottura non sarà del tutto omogenea e meno asciutta dato che l’alimento comincerà ad assorbire olio in maniera poco uniforme. L’olio deve essere di semi di arachidi.

Fate scaldare a 170 gradi l’olio. Se non avete un termometro dopo qualche minuto buttateci dentro uno spaghetto, se comincia a “bollire” allora è pronto. Andiamo giù con i calamari. Non consigliamo di buttarne troppi. La prima frittura non sarà mai ottima. Siete sempre a casa. Quando tutto sarà andato a regime, allora dateci dentro.

Quarto step ( il momento di assaggiare la nostra frittura di calamari)

Cominciate a prendere i calamari cotti. Per cuocerli, dipende sempre dalla pezzatura, non ci vuole chi lo sa cosa, appena li vedete abbronzati ( giallo deciso, non marroni, né bianchi) allora metteteli in una ciotola coperta con della carta assorbente. Fate riposare poco altrimenti vi ustionate le labbra, il palato e la lingua, salate e nel caso “limonate”. E buon appetito.

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