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Olimpiadi invernali, il sottosegretario M5S Valente: “Richieste di Sala insostenibili. Non è possibile procedere”

È scontro aperto tra l’esecutivo e il primo cittadino milanese che aveva chiesto di avere il nome della città in testa nel brand, rispetto a Torino e Cortina. Entro dopodomani bisogna dare una risposta al Cio. E ormai l’intesa appare difficile. Giorgetti: “Domani la posizione del governo”


È sempre più in salita la strada delle Olimpiadi invernali 2026, che dovrebbero avere una regia a tre teste: Milano, Torino e Cortina. E forse si è vicini a uno stop definitivo della candidatura italiana. Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e responsabile dello sport per i 5Stelle, Simone Valente, attacca il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Le parole di Sala non sono allineate con quanto emerso nel recente incontro a Palazzo Chigi”, dice. E attacca: “Mettiamo un punto fermo a questo paradosso: non è possibile procedere quando le condizioni proposte da Coni e Governo non sono sostenute da una città importante come Milano”. Insomma, quasi l’annuncio della fine. Sembra la rinuncia alla candidatura. Tanto più che mercoledì bisogna dare una risposta al Cio.
Valente si riferisce a quanto detto dal primo cittadino di Milano poche ore prima e cioè che Milano non si tira indietro dalla candidatura italiana a tre, con Torino e Cortina, per ospitare i giochi olimpici invernali del 2026 ma la città – che è quella più conosciuta a livello internazionale – vuole essere la più visibile o perlomeno la prima nel brand olimpico, che dovrà riportare solo i nomi delle città. Questa in sintesi la posizione espressa in una lettera inviata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti – l’uomo chiave nell’organizzazione dei Giochi – proprio da Sala. E Giorgetti fa sapere che per ora non rilascia alcuna dichiarazione sulla vicenda. Domani, nel corso della sua audizione in Senato in commissione istruzione alle 14, esporrà la posizione del governo sulle candidature alle Olimpiadi invernali. Insomma, la

Olimpiadi 2026, Sala su Facebook: “Il ruolo di Milano deve essere chiaro”

Dopo il video pubblicato su Facebook da San Francisco, dov’era impegnato nel Global climate action summit, Sala è dunque tornato a ribadire la necessità di chiarire il ruolo di Milano nella candidatura a tre per i Giochi invernali.

Fin dal principio sia il sindaco di Milano, Sala, che la sindaca di Torino, Appendino avevano espresso critiche rispetto alla candidatura a tre. Il più soddisfatto – tra i leader politici delle tre città coinvolte – era il governatore del Veneto, Luca Zaia. A Cortina infatti è toccata la parte del leone nell’organizzazione dei giochi. Alla fine forse proprio Cortina potrebbe infilarsi nel varco delle proteste di Milano e Torino.

Il trucco era molto semplice e, come spesso accade nella ‘cosa pubblica’, nessuno controllava. E’ così che Ettorre Gomme e Gommeur, che avevano vinto l’appalto per la gestione delle gomme dei mezzi dell’Atac di Roma e dell’Arpa (Autolinee regionali pubbliche abruzzesi), avrebbero fatto girare 10.000 gomme da un deposito all’altro, fatturando sostituzioni inesistenti.

Tra gli indagati per evasione fiscale e truffa ci sono tutti i vertici del gruppo Ettorre e la società Gommeur, che appartiene allo stesso gruppo e che gestiva per le due aziende di trasporti sia i pneumatici che i servizi di gestione e manutenzione.

Le indagini per evasione sistematica sono partite dalla procura dell’Aquila per poi arrivare a quella di Teramo. Per quanto riguarda la truffa, si ipotizza un danno di 3.900.000 nei confronti dell’Atac (2010-2015) e di 1.960.000 nei confronti dell’Arpa (2009-2014), il tutto per delle sostituzioni di gomme e cerchi inesistenti.

Secondo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza, le stesse gomme forate o danneggiate venivano fatte girare da un deposito all’altro delle due aziende di trasporti e, nel giro di tre anni, dal 2013 al 2015, i pneumatici falsamente sostituiti pare siano quasi diecimila. Le fatture emesse a carico dell’Atac erano inoltre piuttosto generiche e non si esclude la complicità anche del personale dei vari depositi. Addirittura pare che Roberto Alviti, funzionario in aspettativa dell’Atac recentemente licenziato, sia anche dirigente della ditta fornitrice di pneumatici.

Presso la procura di Teramo sono già scattati i sequestri di conti correnti e di beni immobili, tra cui una villa a Roseto e una in Sardegna di proprietà di Francesco Massi, uno dei titolari di Ettorre Gomme.

Il sequestro riguarda per il momento solo i presunti reati fiscali, che venivano perpetrati, pare, emettendo una serie di fatture da una società all’altra del gruppo per operazioni inesistenti, con l’obiettivo di ottenere benefici fiscali. La richiesta di sequestro era infatti pari a 2.650.000 euro per la presunta evasione e 5.600.000 per la truffa, ma il gip ha accolto – e solo parzialmente -la richiesta di sequestro per un milione di euro per evasione.

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