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Sentenza Lega, Salvini: “Il nome non si tocca”. E sulla manovra: “Sfioreremo il 3 per cento”

Il ministro dell’Interno parla alla Berghem fest: “Nessun nuovo partito, con o senza soldi. Non ci facciamo dettare la politica dalle sentenze”. Sulla Diciotti: “Rifarei le stesse cose”. Lancia la sfida sui parametri Ue. Infine dice: “Mi piacerebbe il taser anche sui treni”

Sostiene di non essere condizionato dalla sentenza sui fondi della Lega, quella attesa per il 5 settembre da parte del Tribunale del riesame. Matteo Salvini, in un comizio alla Berghem fest di Alzano Lombardo, dice che non ci sarà un nuovo partito. E poi va a ruota libera su economia, sul caso Diciotti, sui taser, fino a lanciare un attacco al segretario dem, Maurizio Martina.

“Il nome Lega non si tocca”
“Noi non facciamo politica in base ai soldi e alle sentenze di questo o di quel magistrato”, dice Salvini. “Abbiamo un programma di governo e quello rispettiamo. A tasche piene o a tasche vuote, colpevoli o innocenti. E il nome Lega non si tocca”. Poi si scaglia contro il Pd: “La Lega è il popolo e il popolo non lo ferma nessuno.Preferisco avere cervello pieno e le tasche vuote e non come il Pd che ha le tasche pieno e il cervello vuoto”.

n realtà la sentenza di mercoledì potrebbe pesare molto sul destino della Lega, imponendo il sequestro dei conti correnti fino a raggiungere quota 49 milioni, cioè la cifra considerata dai pm il profitto illecito della truffa sui rimborsi elettorali. E in qualche modo questa vicenda sta incidendo sull’intero dibattito interno al centrodestra, con indiscrezioni sulla nascita di un nuovo partito come strumento utile sia per evitare il sequestro che per aggregare esponenti in fuga da Forza Italia.

Sulla manovra: “Sfioreremo il 3% senza superarlo”
Altro tema delicatissimo, la manovra. Con il ministro Tria sotto assedio da parte dei due vicepremier di Lega e 5Stelle. Stasera Salvini ha detto che il famoso 3% del trattato di Maastricht non sarà superato: “Lo sfioreremo dolcemente, come
i leghisti sanno fare, senza superarlo “. Una mezza sfida al ministro dell’Economia, Giovanni Tria – che prova a rassicurare l’Europa sul rispetto dei parametri – peraltro condivisa dai 5Stelle.

Manovra, Salvini: ”Sfioreremo il 3% senza superarlo”

“Concessioni da rivedere una per una”
Poi parla delle concessioni, e non si limita ad Autostrade. “Dovremo rivederle tutte, una per una. Non solo sulle strade ma anche in settori sui quali lo Stato ha fatto un grosso favore ai privati”. Parole che potrebbero suonare come un avviso anche a Silvio Berlusconi. Riguardo ad Autostrade, “chi ha 43 morti sulla coscienza – dice Salvini – non può gestire le autostrade di questo Paese”.

“La nave Diciotti? Rifarei le stesse cose”
Torna poi sul caso della nave Diciotti, che vede il ministro sotto inchiesta con l’accusa tra l’altro di sequestro di persona. E si rivolge al magistrato, Luigi Patronaggio: “Al procuratore di Agrigento dico con immenso affetto che se arriverà un’altra nave in un porto italiano farò esattamente quello che ho fatto questa estate, né più né meno”. E aggiunge: “Sono arrivato a 45 anni per vivere una estate incredibile. Quando feci la tessera della Lega nel 1990 non pensavo che avrei passato un’estate a farmi dare del populista, mai nella vita avrei pensato di essere indagato per il reato di sequestro di persona”.

“Mi piacerebbe il taser sui treni”
Parla poi della sperimentazione del taser e si sbilancia: “In prospettiva mi piacerebbe che fosse presente in tanti ambienti, penso ad esempio ai treni su cui si viaggia” perché “non può essere un’avventura viaggiare sui treni”, ribadendo il “bentornata” alla capotreno di Trenord “che ha chiesto educatamente – parole del ministro dell’Interno – a due zingari di non rompere le palle”.

L’attacco a Martina
Infine, un attacco a testa bassa al segretario Pd Maurizio Martina: “Secondo me Martina l’ha scelto Renzi così lui continua a fare bella figura”. E poi, senza freni: “Io pensavo che la persona più fisicamente triste fosse Fassino. No, Martina riesce ad andare oltre. Io vedo Martina e mi viene voglia di dire, hai bisogno di due euro? Posso offrirti un tramezzino?”.

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