LA SONDA Juno ha scoperto un nuovo vulcano su Io, una delle lune del pianeta Giove. La scoperta, ancora in corso di pubblicazione, è stata fatta dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), grazie a uno dei due strumenti a bordo della sonda Juno denominato Jiram (Jovian infrared auroral mapper), finanziato dall’Asi, Agenzia Spaziale Italiana e realizzato da Leonardo-Finmeccanica.
• IO, LUNA IRREQUIETA
Secondo gli esperti su Io sono presenti oltre 400 vulcani attivi, 150 dei quali già osservati dalle missioni della Nasa che hanno studiato il sistema di Giove (Voyager 1 e 2, Galileo, Cassini e New Horizons) insieme alle osservazioni a terra. Almeno 250 sono quindi quelli ancora in attesa di essere scoperti e hanno localizzato oltre 150 vulcani attivi su Io, ma gli scienziati stimano che altri 250 sono in attesa di essere scoperti. L’intensa attività vulcanica del satellite è legata, spiega Mura, alla fortissima attrazione gravitazionale esercitata da Giove, insieme alle lune Europa e Ganimede.
Il nuovo vulcano “potrebbe avere una struttura simile a una grande caldera, sconosciuta su Io prima d’ora”, commenta Alessandro Mura, ricercatore dell’Inaf di Roma e vice responsabile di Jiram. Lo strumento è stato progettato per studiare le aurore gioviane, ma i ricercatori dell’Inaf hanno deciso di orientarlo verso Io. Hanno avuto ragione, perché i dati a infrarossi, raccolti da Jiram lo scorso 16 dicembre 2017 quando la sonda era a circa 470mila chilometri da Io, hanno infatti mostrato il nuovo vulcano.
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• LA MISSIONE
La sonda Juno, lanciata ad agosto 2011 dalla base di Cape Canveral, ha raggiunto Giove il 4 luglio del 2016 e da allora sta studiando il campo magnetico e gravitazionale del pianeta. Di recente la missione è stata estesa fino al 2022, con il termine delle operazioni scientifiche a luglio 2021. L’Italia partecipa con due strumenti: Jiram (Jupiter InfraRed Auroral Mapper) per le studio delle aurore e dell’atmosfera e un transponder in banda