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Salvini querela Saviano su carta intestata del Viminale. La replica: "Dietro l'angolo c'è la Russia di Putin"

La denuncia, ha rivelato l’Huffington Post, è stata presentata oggi anche se sul foglio c’è la data del 20 luglio. È per diffamazione a mezzo stampa e cita in particolare l’espressione “ministro della malavita” che Saviano utilizzò riprendendo una frase di Salvemini. Molti gli attestati di solidarietà allo scrittore. Che risponde: “Non l’ho mai fatto, ma vi chiedo di essere con me in questa battaglia”


ROMA. Una querela presentata in qualità di ministro dell’Interno. Su carta intestata del Viminale. Matteo Salvini ha deciso di formalizzare la querela più volte annunciata nei confronti di Roberto Saviano. A rivelarlo è l’Huffington Post che precisa: la denuncia “è stata depositata nella giornata di oggi anche se nel foglio di presentazione della questura di Roma è scritta la data del 20 luglio”, cioè domani. La prima replica dello scrittore è: “Dietro l’angolo c’è la Russia di Putin. Tocca agli uomini di buona volontà prendersi per mano e resistere all’autoritarismo”.
LE ACCUSE DI SALVINI

Salvini querela Saviano su carta intestata del Viminale. La replica: "Dietro l'angolo c'è la Russia di Putin"

La querela, che è per diffamazione a mezzo stampa, fa riferimento a una serie di post e dichiarazioni dello scrittore che – secondo Salvini – supererebbero il diritto di critica. In particolare quell’espressione – “ministro della malavita” – che l’autore di Gomorra rivolse al ministro con una citazione di Gaetano Salvemini (in quel caso rivolta allo statista Giovanni Giolitti). Il leader leghista aveva prospettato l’ipotesi di togliere la scorta allo scrittore, che da undici anni è costretto a vivere sotto tutela per le minacce del clan dei casalesi. Adombra “l’ipotesi – si legge nel testo della querela – che gli venga tolta la scorta come ritorsione politica”.

Saviano risponde a Salvini: “Sei il ministro della malavita”

Altra passaggio citato nella querela è una dichiarazione, rilasciata in un’intervista alla Süddeutsche Zeitung, in cui Saviano adombrerebbe uno “scandaloso patto di non aggressione tra il ministero dell’Interno e la ndrangheta”. “Si genera così la convinzione”, si legge nel testo della querela, “che il ministro anziché combattere la malavità, scenda a scellerati accordi con la criminalità organizzata”. Per Salvini, “definire mafioso il soggetto posto all’apice dell’Amministrazione che più di ogni altra ha il compito di combattere le organizzazioni criminali svilisce il ruolo dell’amministrazione medesima”. Alla querela si allegano due post dello scrittore su Facebook, un video sull’odissea della nave Aquarius (in cui l’autore di Gomorra ricostruiva la concessione dei fondi europei all’Italia per i migranti) e l’intervista al giornale tedesco (con traduzione di Google translate). Salvini non rinuncia a dire la sua anche su Facebook. Chiudendo il post con il classico e ironico “baci”.

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SAVIANO: “VI CHIEDO DI ESSERE CON ME IN QUESTA BATTAGLIA”
La risposta dello scrittore è affidata a un post dai toni appassionati. “Non l’ho mai fatto, ma vi chiedo di essere oggi con me in questa battaglia: dietro l’angolo c’è la Russia di Vladimir Putin, modello del ministro della malavita che, come è noto, ha spesso portato alle estreme conseguenze il contrasto al dissenso”. E prosegue: “Tocca agli uomini di buona volontà prendersi per mano e resistere all’avanzata dell’autoritarismo. Anche di quello che, per fare più paura, usa la carta intestata di un ministero, impegnando l’intero governo contro uno scrittore. E sono sicuro che in questo ‘governo del non cambiamento’ nessuno fiaterà, aggrappati come sono tutti al potere. Io non ho paura”.

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LA SOLIDARIETA’ ALLO SCRITTORE
Allo scrittore arrivano molti attestati di solidarietà dal mondo politico. “È incredibile che il ministro degli interni quereli un intellettuale simbolo della lotta alla camorra come Roberto Saviano. L’unico che merita di essere denunciato per istigazione all’odio razziale è proprio Salvini”, dice Roberto Speranza, coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Liberi e Uguali.
E il senatore Dario Parrini, del Pd. “Erano intimidatorie e gravi le dichiarazioni di Salvini sulla scorta di Saviano. Doppiamente intimidatoria e grave è la sua scelta odierna di querelarlo su carta intestata del ministero. Saviano è un uomo di cultura e uno scrittore con cui spessissimo sono in dissenso. Ma la sua voce deve assolutamente restare libera e non minacciata”.

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