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Roma, verso l’ok all’Ecopass: ingresso a pagamento in centro per auto e moto

Martedì in Aula il provvedimento per il ticket d’accesso in alcune zone della città in orari definiti della giornata e in determinati giorni della settimana. Dapprima una fase sperimentale e poi, nel 2020, a regime


L’ecopass è in arrivo anche a Roma: sarà il ticket per l’accesso dei veicoli in alcune zone della città in orari definiti della giornata e in determinati giorni della settimana. Dapprima una fase sperimentale e poi, si spera per il 2020, a regime. Ad annunciarlo è stata l’assessore capitolino alla Mobilità, Linda Meleo, nel corso di una intervista a Radio RomaCapitale, riferendo che domani ci sarà in Assemblea capitolina la presentazione di una delibera specifica.

“Spero che in un anno e mezzo l’ecopass sia testato, con l’obiettivo di renderlo operativo entro il 2020”, ha detto Meleo. La quale a proposito invece dell’ipotesi di introdurre il pagamento del pedaggio sul GRA, ha ribadito che “la posizione di Roma Capitale è totalmente contraria”. L’assessore ha anche detto che circa 18 milioni e mezzo dello ‘Sblocca Cantieri’ sono dedicati alla mobilità, “stiamo mettendo in sicurezza alcuni incroci e attraversamenti pedonali. C’è inoltre il progetto di riqualificazione di via La Spezia e via Taranto”, e sono partiti nei giorni scorsi i lavori per le nuove corsie preferenziali ed altri interventi sono in fase di progettazione.

“La Raggi vuole far pagare 2 euro ai romani che entrano nel centro, sia in macchina che in ciclomotore o moto. Un’altra follia di questa sindaca improvvisata e assolutamente inadeguata. Diciamo no a questo pedaggio, a questa ulteriore tassa occulta per i romani, che per la Raggi sembrano polli da spennare. E non ci si dica che l’Ecopass esiste anche a Milano: lì i mezzi pubblici funzionano, a Roma prendono fuoco e non passano mai”, commenta il vice segretario del Pd Lazio, Enzo Foschi. “La proposta dell’amministrazione 5 Stelle di far pagare 2 euro alle macchine e ai motorini che entrano all’interno dell’anello ferroviario è solo una tassa ingiusta, pensata senza tener conto della storia e delle reali condizioni della città”, scrive in una nota il coordinatore dell’iniziativa politica del PD Roma, Marco Tolli.

Critiche anche dal movimento civico Roma Sceglie Roma che è pronto a scendere in piazza insieme ai cittadini romani per dire “No all’ennesimo balzello che il M5S intende introdurre con l’approvazione, nell’assemblea capitolina convocata il prossimo 6 settembre, della delibera che introdurrà nella Capitale l’ecopass, la tariffa per accedere all’interno dell’anello ferroviario”. Ad annunciarlo è l’architetto Raimondo Grassi, presidente di Roma Sceglie Roma. “A Luglio siamo scesi in strada, quartiere per quartiere, con la campagna “#NoEcopass #BastaTasseSuiRomani” per informare i cittadini romani sulla volontà della giunta Raggi di inserire un pedaggio per tutti coloro che quotidianamente accedono con l’auto nell’area compresa all’interno dell’anello ferroviario, inclusi residenti e lavoratori”, spiega Grassi. “Dopo l’ennesima estate alle prese con crolli, voragini, bus andati in fiamme ora, con la scusa della difesa dell’ambiente e il contenimento del traffico, l’Amministrazione vuole inserire un nuovo e inaccettabile balzello a carico di tutti i romani e dei commercianti già penalizzati dalla Ztl e più in generale da tasse come la Tari e l’occupazione di suolo pubblico che sono tra le più elevate d’Italia”, attacca il presidente di Roma Sceglie Roma. La proposta di delibera sulla cosiddetta Congestion Charge approvata lo scorso 20 giugno in Commissione Mobilità è ”un’ecobufala” che si fonda su alcuni principi contestati dal dossier realizzato da Roma Sceglie Roma.

“Intanto – osserva Grassi – l’area coinvolta nella Capitale riguarda 32 km quadrati e soprattutto un milione di cittadini che sono interessati, tra residenti e lavoratori. A Milano l’area C, per intenderci, è di appena 8 km quadrati con 79mila residenti, mentre a Londra la zona a pagamento è di 19 km e interessa 136mila residenti. Già solo questi dati dimostrano che la vera intenzione di questa amministrazione è fare cassa con la scusa dell’ambiente ma bisogna dire a tutti i romani che il traffico veicolare incide appena del 10% sullo smog, a differenza del riscaldamento degli edifici che pesa per il 67%”. Quanto al riutilizzo dei fondi raccolti da destinare al risanamento di Atac, spiega ancora il presidente di Roma Sceglie Roma, “questi signori non sanno di cosa parlano e dopo due anni di consiliatura ciò è molto grave. Con l’ecopass l’incasso ipotizzato è di circa 150 milioni di euro l’anno, a fronte di 1,5 miliardi di debito dell’Atac. Per salvare Roma – conclude Grassi – non serve mettere le mani in tasca ai cittadini o chiedere elemosine al governo ma urge una legge che riconosca alla Capitale uno status speciale sul modello degli enti autonomi, con risorse dirette e competenze affidate al sindaco”.

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