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Roma, trovato l'uomo che ha sparato un piombino alla bambina rom

Si tratta di un uomo di 59 anni, avrebbe usato un’arma ad aria compressa: “L’avevo appena comprata, volevo provarla”


È un italiano di 59 anni, un ex impiegato del Senato, l’uomo che ha sparato alla bambina rom da un balcone martedì scorso a Roma, con una arma ad aria compressa, da softair. I carabinieri ne sono praticamente certi. Alla piccola, 13 mesi appena compiuti, il pallino, è entrato nella scapola destra ed è arrivato vicinissimo al cuore, provocando una lesione vertebrale che potrebbe causarle una paralisi. La bimba versa ancora in condizioni critiche all’ospedale Bambino Gesù. Gli investigatori per ora non contestano l’odio razziale.
I carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci sono arrivati a lui grazie ad indagini di tipo tradizionale: passando al setaccio i negozi di vendita di questo tipo di armi sportive e incrociando i nomi degli acquirenti con le vie limitrofe a dove è accaduto il fatto.
Una perquisizione è stata fatta a casa dell’uomo. Gli inquirenti hanno trovato, oltre ad una pistola, anche una carabina ad aria compressa. L’uomo, che è indagato per lesioni gravissime, si è giustificato dicendo che voleva provare le nuove armi che aveva appena comprato. La madre della vittima aveva sempre sostenuto che qualcuno aveva sparato. La donna però, che teneva, in braccio la figlia, non aveva visto l’autore del colpo.
Ecco la sua ricostruzione fornita agli investigatori. Lo ha ripetuto in lacrime, senza sosta: “Qualcuno ha sparato a mia figlia”. È la madre della piccola Asia, il nome è di fantasia. Una scricciola di 13 mesi appena compiuti la cui vita, da martedì, è appesa a un filo. È una coppia di nomadi, del campo di via Salone periferia est della Capitale, che denuncia ai carabinieri l’episodio.
Martedì la coppia – lo riferisce la madre di Asia ai carabinieri – percorre viale dei Romanisti accanto al parco dei Romanisti, nel quartiere di Torre Spaccata periferia est della Capitale. Alle 14.00 la donna cammina per la strada, ha la figlia in braccio. Accanto a lei c’è il marito. All’improvviso Asia inizia a piangere. La madre cerca di tranquillizzarla. Poi si accorge del sangue, della ferita. La donna guarda il compagno spaventata. La piccina viene portata all’ospedale Sandro Pertini. Qui i medici la visitano e si rendono conto che Asia è in condizioni critiche. Si decide di operarla, ma in un’altra struttura.
Con un’ambulanza viene trasportata in codice rosso al Bambino Gesù: La bimba ha un foro all’altezza della scapola. Il piombino ha attraversato il torace della piccina da destra verso sinistra. Ha danneggiato i polmoni, procurato una lesione vertebrale e si è fermato vicino al cuore. I camici bianchi estraggono il piombino. Adesso Asia non è più in pericolo di vita.

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