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Roma, ex Mercati generali: riparte il cantiere della Città dei Giovani

Il progetto: Biblioteca, cinema, negozi, uffici e ristoranti all’Ostiense nel piano da 500 milioni sbloccato dalla giunta dopo 12 anni di impasse

Ex Mercati generali, ormai c’è l’accordo tra costruttori e Campidoglio. E la giunta Raggi ieri ha approvato la delibera. Così, nel cuore di Ostiense, la Città dei Giovani, o meglio “Ex”, come sarà chiamata, potrà partire dopo più di dieci anni con l’inizio vero e proprio dei lavori nel cantiere infinito.
Il progetto sarà modificato: sarà ampliata e resa pubblica la grande passeggiata che prima era interna a un centro commerciale e che invece diventerà una sorta di nuova strada urbana per il quartiere e saranno trasferiti nello spazio interrato i parcheggi lungo via Ostiense. La svolta si è avuta circa due mesi fa dopo un ultimo incontro tra gli imprenditori, i Toti e la potente famiglia francese degli immobiliaristi De Balkany, e i vertici dell’assessorato all’Urbanistica del Comune. In sostanza non ci sarà una modifica dei metri cubi, ma una loro diversa ripartizione per liberare la strada commerciale centrale.
In questo modo non si tornerà alla conferenza dei servizi che ha già dato l’ok al progetto nell’aprile dello scorso anno. E soprattutto si è evitato anche il ricorso alle carte bollate, che all’amministrazione romana sarebbe potuto costare una penale, certificata dall’avvocatura di Palazzo Senatorio, di almeno 111 milioni di euro. La concessione degli ex Mercati, di proprietà pubblica, per realizzare il piano da 500 milioni e gestirlo, durerà 60 anni.
“Siamo arrivati a un’intesa con i concessionari – spiega l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori – ampliando notevolmente lo spazio pubblico, che sarà a disposizione dei cittadini 24 ore su 24, invece che interno a uno spazio commerciale privato. Una modifica strategica che, unita ai parcheggi sotterranei, imprime un altro volto alla cittadella che sorgerà al posto degli ex Mercati Generali”.
Alle spalle un iter interminabile. Del maggio del 2005, dopo un’istruttoria sottoscritta dalla giunta Veltroni, è la prima consegna del terreno, sotto il quale furono anche trovate anfore che nell’antichità servivano per drenaggio dell’acqua. Poi nel 2008, sempre con Veltroni, si approva il progetto definitivo, firmato dall’archistar olandese Rem Koolhaas. Quindi nel 2010 la giunta Alemanno dà il via a quello esecutivo. E da allora, per la mancanza di alcuni passaggi, il cantiere si è fermato alla ristrutturazione degli edifici che costeggiano i confini del quadrilatero, con le pareti subito aggredite dai writer. Mentre Rem Koolhaas, dopo le tante modifiche al progetto, ha ritirato la sua firma e sono scoppiate polemiche per un auditorium e altri spazi pubblici inghiottiti da quelli privati.
Alla fine l’ingresso nell’affare della famiglia

De Balkany ha dato una marcia in più al piano, che prevede al centro uno slargo pedonale più grande di piazza del Popolo. Ma anche una rampa che da via Ostiense arriverà dentro fino ai parcheggi interrati e una struttura ricettiva da 5mila metri quadrati per studenti fuori sede, con affitti a prezzi concordati. Non solo: altre piazze, di ampiezza uguale a quella del Pantheon, ad accogliere una biblioteca, una mediateca, un cinema multisala e negozi, ristoranti e uffici.

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