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orruzione, frode processuale e falso: 10 arresti tra politici medici e imprenditoriLe raccomandazioni del medico al paziente: non uscire, non farti vedere che vai a ballare

AVEZZANO. Dieci ordini di custodia cautelare emessi dal Gip del Tribunale di Avezzano (L’Aquila) sono in corso d’esecuzione dalle prime ore dell’alba ad opera dei militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza dell’Aquila, nei confronti di persone ritenute responsabili a vario titolo di frode processuale, corruzione, falsità materiale ed ideologica commessa da pubblici ufficiali in atto pubblico, frode assicurativa, truffa ai danni dello Stato e favoreggiamento.
Le indagini delle fiamme gialle avrebbero portato alla scoperta di un “emporio” per certificati falsi finalizzati ad ottenere pensioni, permessi lavorativiche vede coinvolti tra gli altri noti politici, medici, imprenditori.
DENTRO CARABINIERI POLIZIOTTI E FINANZIERI
Si tratta di 3 custodie cautelari in carcere e 7 ai domiciliari mentre 18 sono complessivamente gli indagati.
Ordine di carcerazione emesso per:
– Arnaldo Aratari, 60 anni, di Gioia dei Marsi (L’Aquila), ex professore e patron del centro di riabilitazione Medisalus, sul quale si erano accentrate all’inizio le indagini della Guardia di Finanza che sono partite su alcune verifiche nella sua struttura sanitaria,
– Orlando Morelli, 43, di Avezzano, pregiudicato.
– Angelo Gallese, 62enne medico responsabile del Cim. I fatti contestati si riferiscono alla attività di medico e in queste vesti  avrebbe rilasciato certificazioni attestanti false patologie in favore di una ventina di persone che le avrebbero utilizzate per fini pensionistici, assenze dal lavoro e fruizione di misure alternative o sostitutive alla  detenzione.
Ai domiciliari sono finiti

– Mario Panunzi, 72, di Avezzano, imprenditore ed ex consigliere ed assessore regionale all’agricoltura,
– Tiziana Mascitelli, 52, di Gioia dei Marsi, moglie di Aratari,
– Luigi Maiello, 48, di Avezzano, agente di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Avezzano,
– Maria Palma Di Biase, 64, di San Benedetto,
– Gino Arioli, 65, medico di Ortucchio (L’Aquila)
– Carmine Macerola di Avezzano, carabiniere a Collarmele, già in congedo dal 30 giugno 2017, è ritenuto responsabile di favoreggiamento personale per aver individuato una microspia nell’ufficio del medico indagato dandogliene notizia.
– Giuseppe Agostinacchio, 52, di Roma, anche lui carabiniere in congedo, è irreperibile, secondo quanto si è appreso sarebbe all’estero da alcuni giorni. Ritenuto responsabile di corruzione, per aver elargito una somma di danaro in cambio di certificazione medica di comodo.
Anche i sette ai domiciliari sarebbero clienti di Gallese.
Otto gli indagati a piede libero, tra cui il consigliere provinciale dell’Aquila di Forza Italia Gianluca Alfonsi.
Risulta indagato in stato di libertà anche un luogotenente della guardia di finanza in servizio presso il Comando Generale.
Indagato anche il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi.
LO PSICHIATRA CON “L’EMPORIO”
L’indagine è nata da controlli di ruotine della Finanza che si è concentrata su un’importante impresa sanitaria il cui amministratore, si è scoperto durante le indagini,  «risultava dedito a condotte truffaldine anche attraverso l’illecita remunerazione di pubblici impiegati e di pubblici ufficiali al fine di ottenere false certificazioni di natura medica a sé e alla sua famiglia favorevoli e, in particolare, alla di lui consorte».
Al centro del meccanismo ci sarebbe il medico del Cim per cui secondo i finanzieri sarebbero emersi «chiari elementi di prova circa la redazione di falsi certificati, dietro pagamento di somme di danaro».
Prove che sono state reperite anche attraverso intercettazioni telefoniche dentro lo studio medico.
Dall’ascolto è emerso «il quotidiano svolgimento da parte dell’indagato di un’incessante e lucrativa attività di vendita di certificati falsi ai diversi “avventori” che, si presume, sulla base di un criminale passaparola, si avvicendavano nel suo ufficio».
Dunque, da una parte, un rappresentante delle istituzioni che, nonostante il giuramento di fedeltà allo Stato ed il giuramento di Ippocrate, trasformava il suo ufficio presso il Centro di Igiene Mentale, preposto alla cura di persone con malattie psichiche, in un vero e proprio “emporio di certificati falsi”, dall’altra, una variegata  congerie di persone, anche fra loro diverse che non si facevano remora alcuna di pagare somme illecite pur di ottenere certificati medici falsi, con cui avanzare domande risarcitorie all’esito di sinistri stradali, istanze di congedo per malattia al proprio datore di lavoro, domande di invalidità o di esonero dal presenziare ai processi.
 E dallo studio medico sono passati  l’imprenditore, il politico locale, il medico di pronto soccorso, il dipendente della multinazionale, ma anche il vecchio migrante, il pluripregiudicato.
La Finanza, nonostante la gravità delle accuse e la rilevanza pubblica delle persone in ballo, non fa nomi nè riferisce particolari utili delle persone che consapevolmente hanno utilizzato a propri fini lucrativi certificati falsi.
Gli investigatori tuttavia hanno sequestrato le cartelle cliniche e i certificati redatti dallo psichiatra rinvenendo «importanti riscontri alle ipotesi accusatorie formulate».
In particolare, a seguito della perquisizione eseguita presso l’abitazione del medico infedele, la Guardia di Finanza ha accertato l’esistenza di due locali adibiti a studio; uno di questi presentava al proprio interno un lettino medico, un separé ambulatoriale ed un armadio a vetri contenente numerosi medicinali.
Il luogo, evidentemente, era dedicato anche alla ricezione dei pazienti, nonostante l’indagato operasse in regime di intra-moenia.
Avvalora tale ipotesi il rinvenimento di altro materiale quali cartelle cliniche, ricettari, timbri dell’ASL.
 
A CHE SERVIVANO I CERTIFICATI FALSI?
I casi più eclatanti di mercimonio delle funzioni da parte del detto medico hanno riguardato:

  • la produzione di elementi di prova fittizi per incrementare le richieste risarcitorie che un politico, noto a livello locale per aver ricoperto l’incarico di consigliere provinciale, aveva avanzato ad un importante società assicurativa;

  • l’elaborazione di false certificazioni a favore di un altro medico per evitare a quest’ultimo il trasferimento di sede;

  •  l’attestazione di patologie inesistenti fornita ad un noto pregiudicato che si era rivolto a lui per ottenere certificazioni sanitarie che lo esentassero dal presenziare ai processi a suo carico evitandogli così situazioni “particolarmente stressanti” (episodio riportato nell’allegato filmato);

  • il riconoscimento di false malattie psicosomatiche a due pubblici dipendenti che consentivano, ad uno, di assentarsi dal lavoro per periodi prolungati, e, all’altro, di ottenere l’esonero dalle attività lavorative pur mantenendo lo stipendio;

  • l’induzione in errore di un consulente del lavoro nominato dal Giudice del Lavoro di Avezzano che, grazie alle false certificazioni, riconosceva ad una donna una pensione di invalidità ai danni dell’INPS.

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IL MEDICO: «HO SCRITTO CHE HAI LA DEMENZA SENILE, MENO PARLI E MEGLIO E’»  
Grazie ad alcune intercettazioni ambientali gli inquirenti hanno scoperto le raccomandazioni del medico ai pazienti dopo la creazioni di certificati medici falsi: «Quattro cinque giorni prima di andare in commissione non ti fare la barba… non devi venire così acchittato, con la giacca e la cravatte.
Devi farti vedere trascurato, con la barba lunga, un pò dimesso…
Le cose falle dire a me, tu non parlare altrimenti dimostri che ragioni. Qui ho scritto che hai la demenza senile, non devi commentare le cose della vita altrimenti il medico pensa ‘questo sta meglio di me’. Quindi meno parli meglio è. Se ti fanno una domanda, fai finta di non aver capito… qui ho scritto che hai problemi di udito.
Ad un altro paziente il medico chiede se per caso sia andato a farsi visitare al pronto soccorso e gli ribadisce che non deve andare perchè «sul certificato ho scritto che non puoi andare in udienza».
«Ci sono andato», risponde il paziente, «ma era troppo pieno e me ne sono andato».
E poi si contratta sul prezzo: «dottore devo darti 150».
E il medico ribatte: «altre 100 mi hai fatto scrivere tutte queste cose…»
Il paziente tira fuori 250 euro e le raccomandazioni del medico vanno avanti: «stattene a casa in questi giorni, non andare in giro, non farti vedere che vai a ballare».
Con il terzo paziente il medico esprime delle perplessità perchè, probabilmente, le richieste sono troppe: «ma io qui ogni volta faccio un falso, cioè ogni volta che vieni… tu stai meglio di me e di tutto il mondo, quindi…»
GALLESE PIANTONATO IN REPARTO PSICHIATRIA DI TIVOLI
Il responsabile del centro di igiene mentale della Asl ad Avezzano, Angelo Gallese, il 62enne su cui ruota l’inchiesta sulle false certificazioni, è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere in un letto di un reparto di psichiatria di Tivoli (Roma).
Il medico è piantonato nella struttura sanitaria dove, secondo quanto si è appreso, è stato ricoverato ieri sera intorno alle 22.30. Gallese, molto conosciuto ad Avezzano, è stato candidato sindaco per Forza Italia alle elezioni amministrative del 1994 nelle quali perse contro Mario Spallone, storico medico di Togliatti.
fonte: http://www.primadanoi.it/news/cronaca/577908/corruzione-frode-processuale-e-falso-10-arresti-ad-avezzano.html

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