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Milano, lo scontrino di Cracco: la polemica (che non c'è) viaggia sui social

Tutto sarebbe nato da una foto postata sui social da un turista indignato per i prezzi troppo elevati del bar Felix” in Galleria Vittorio Emanuele: ma la denuncia ha sortito l’effetto contrario…
Tre spremute d’arancia e due bottiglie d’acqua naturale, per un totale di 41 euro. È la foto dello scontrino del bar Felix di Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, pubblicata sui social da un turista indignato e divenuta virale in poche ore. Sperando di riscuotere consensi e di sensibilizzare i follower sulla causa dei prezzi ritenuti eccessivi, la denuncia in realtà ha sortito l’effetto contrario. La maggior parte degli utenti, infatti, si è schierata a favore del noto chef stellato offrendo spiegazioni perentorie per giustificarne i costi in riferimento al nome, al luogo storico, all’affitto elevato o anche appellandosi semplicemente al buon senso.
C’è chi scrive: “Nessuno ti obbliga ad andare da Cracco, Marchesi o chi altro. Però sappi che a Milano, in galleria, da Cracco o Marchesi quelli sono i prezzi. Perché andarci per poi lamentarsi o stupirsi? Fai qualche metro più avanti e prendi la spremuta al bar Autogrill, non la pagherai 9 ma 5 euro”, o chi tira l’acqua al mulino di Cracco facendo il paragone con i prezzi della capitale dell’Olanda: “Ad Amsterdam l’acqua costa quasi in ogni posto 8 euro e nei supermarket la trovi a 4 euro a bottiglia. In proporzione, dunque, capisco i 7 euro di acqua che paghi da Cracco in galleria Vittorio Emanuele in centro a Milano”.

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E ancora: “Io mi schiero dalla parte di Cracco che come ristoratore ha anche l'”obbligo” di fare quel prezzo; anzi ritengo un prezzo giusto 27 euro per tre spremute d’arancia, deve pagare, affitto, utenze, personale e tutto torna”. In un mare magnum di dissensi, non manca però qualche parere opposto o ironico. “A Napoli c’è la galleria Umberto che è anche più bella di quella di Milano. Tre spremute e due bottiglie d’acqua 10 euro”, a sostegno della denuncia contro il bar di Cracco e, infine, c’è anche il sarcasmo di un utente, che fa leva sulla qualità delle materie prime utilizzate: “E allora? Ho visto Cracco dalle mie parti (Sicilia, ndr) che ha raccolto 6 arance tarocco e le ha spremute, poi ho saputo che è andato con una damigiana ad attingere l’acqua direttamente da una fonte alpina; è sceso a Milano e…”.

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