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L’Ufficio della Consigliera di parità di Basilicata sarà parte civile in un processo contro un’organizzazione dedita alla tratta di persone


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La Corte d’Assise di Potenza, presieduta dal dott. Rosario Baglioni, ha ammesso la costituzione di parte civile dell’Ufficio della Consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi, nel procedimento a carico di un’organizzazione dedita alla tratta di persone e all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Dopo essere state reclutate attraverso profili Facebook, le lavoratrici, tutte donne native della Moldavia ed entrate nel territorio italiano con visto turistico, erano costrette a lasciare il passaporto nelle mani dell’organizzazione e a lavorare come badanti, in nero e in condizioni di sfruttamento, versando come tangente una quota del salario maturato. Le lavoratrici, inoltre, erano segregate e trattenute in alloggi gestiti dall’organizzazione in condizioni sociali, familiari ed economiche di vulnerabilità e di degrado.

Ivana Pipponzi, consigliera regionale di Parità, e l’avvocato patrocinante Luca Lorenzo, hanno espresso la loro soddisfazione poichè, è scritto nella nota, “l’ammissione alla costituzione di parte civile per i delitti commessi in danno di una pluralità di lavoratrici per condotte discriminatorie rappresenta il primo caso in Basilicata, a dimostrazione della sempre crescente sensibilità e tutela verso la questione di genere”.

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