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LE CARTE DELL'INCHIESTA ''MASTER LIST'': LE MANI SULL'UNIONE COLLINE TEATINE IL SINDACO 'A STIPENDIO' DEGLI IMPRENDITORI E QUELLO ''DISPOSTO A ESAUDIRE RICHIESTE''

Intercettazioni telefoniche

L’AQUILA – I due imprenditori Sergio Giancaterino di Penne (Pescara) e Antonio Ruggeri di Avezzano (L’Aquila), avevano “di fatto messo a proprio ‘stipendio’ il sindaco di Casacanditella (Giuseppe D’Angelondr) e hanno stretto contatti con quello di San Martino sulla Marrucina Luciano Giammarino“, che “in alcune conversazioni intercettato appare manifestare la propria disponibilità a esaudire le richieste del Giancaterino”.
Giancaterino e Ruggeri sono i due personaggi chiave dell’inchiesta “master list” della procura della Repubblica di Avezzano (L’Aquila) che ha scoperchiato un sistema per manovrare appalti pubblici con circa 15 aziende che venivano fatte partecipare a gare già compromesse grazie ad accordi corruttivi con amministratori locali e pubblici funzionari e che, con offerte al ribasso, indirizzavano la gara verso l’impresa prescelta per l’occasione, determinando un cartello in grado di deciderne l’esito.
Ai domiciliari, insieme a Giancaterino e Ruggeri, sono finiti l’amministratore delegato del Consorzio acquedottistico marsicano (Cam), Giuseppe Venturini, che si è dimesso, l’ex vice sindaco con delega ai Lavori pubblici di Canistro (L’Aquila), oggi consigliere di maggioranza, Paolo Di Pietro, il sindaco di Casacanditella (Chieti), Giuseppe D’Angelo, l’imprenditore di Montorio al Vomano (Teramo), Emiliano Pompa, e Antonio Ranieri dell’Aquila, responsabile unico del procedimento al Comune di Campotosto (L’Aquila).
Non risulta, invece, coinvolto nell’inchiesta il sindaco di San Martino sulla Marrucina, Luciano Giammarino, pure citato nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Francesca Proietti.
“Il collaudato metodo di alterazione delle pubbliche gare di appalto” della coppia di imprenditori, oltre che in altri Comuni d’Abruzzo come AbruzzoWeb ha già raccontato, è stato utilizzato anche all’interno dell’Unione dei comuni delle Colline Teatine, che aveva costituito un’unica Centrale di committenza (Cuc) per i comuni di Casacanditella (capofila), Ari, Casalincontrada, San Martino sulla Marrucina e Roccamontepiano.
Le gare venivano truccate “tanto con il ricorso ad illeciti accordi con le ditte amiche”, “tanto con il ricorso alla corruzione di pubblici ufficiali”, scrive sempre il gip.
Le indagini avrebbero appurato che “Giancaterino ha nel tempo corrisposto al D’Angelo la somma di circa 10.000 euro corrisposta in varie forme ed a più riprese”.
In due intercettazioni dell’11 e del 24 luglio 2015, “si è registrata la preparazione del denaro da consegnare al sindaco”, nella seconda occasione “è registrato perfino il conteggio dei soldi da consegnare per uno dei pagamenti illeciti effettuati in suo favore.
Il “duo di potere” – così lo definiscono i magistrati – Giancaterino-Ruggeri ha messo le mani anche sull’appalto per i lavori di riassetto idrogeologico della località Colle Grande, “anche se tale gara poi non è andata a buon fine in ragione di una circostanza imprevista: la gestione della stessa fu affidata ad un rup differente da quello prima individuato”, che al contrario “si era mostrato compiacente e disponibile ad addomesticarla”.
Emblematica anche la trascrizione di un’altra intercettazione telefonica.
Sono le 11.52 del 16 luglio 2015, D’Angelo chiama Ruggeri ma il telefono squilla a vuoto, in sottofondo però si ascolta il sindaco che dice: “Fammi vedere quanti soldi manda questo…inc…quando prima mo mi arrestano a me…e una volte che ha messo u pacco…”.

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