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L'AQUILA: CIALENTE BOCCIA BIONDI, ''MANCA la vera IDEA DI CITTA', GOVERNA PER CASO''

Massimo Cialente vs Pierluigi Biondi

di Alberto Orsini
L’AQUILA – Una “valutazione preoccupata” sui primi 100 giorni di amministrazione del nuovo sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, perché “da parte di questa maggioranza e del primo cittadino non vedo un’idea strategica della città: oggi non puoi vivacchiare, alzarti la mattina e cercare di arrivare alla sera, bisogna sapere dove andare”.
Questa la sonora bocciatura che arriva in un’intervista ai microfoni di AbruzzoWeb da parte del predecessore di Biondi alla guida del capoluogo, Massimo Cialente, che torna a parlare sui media dopo mesi di silenzio in cui è stato attivo, alzando spesso i toni, soprattutto sui social network, con ultimo passaggio la candidatura alla segreteria comunale del Partito democratico.
Cialente fa notare che “il sindaco oggi da un lato amministra una macchina complessa, dall’altro deve avere un progetto strategico. A me molti hanno contestato di non avere un’idea di città, ma sono ignoranti nel senso che ignorano: nel 2007 avevo il programma di mandato, nel 2008 il piano strategico rivisitato dall’Ocse nel 2009 e 2012”.
“Quando ho lasciato la città c’era una vision, quella di farne una delle prime 70 città europee. Puoi dire che non lo condividi, ma qual è la tua visione? – chiede a Biondi – In questi cinque anni, se farai cinque anni, dove intendi portare la città? Questa cosa oggi assolutamente non c’è”.
Tra gli esempi, la strategia sulla sede unica del Comune. “Biondi si è accorto subito, lo ha detto nei primi 10 giorni, che è impossibile avere gli uffici dislocati: bisogna fare una sede unica, per una riunione di 5 dirigenti devi aspettare che arrivino da tutto il contado”.
“Ora dice che li porta a Collemaggio. L’avevamo analizzata quella sede e ritenuto che non fosse baricentrica. L’Autoparco, di nostra proprietà, invece lo è perché starà accanto alla città giudiziaria, immediatamente a ridosso del centro storico con l’idea lasciata di una scala mobile che porti da Villa Gioia a via Roio – insiste – L’Autoparco lo metti alla rimessa della metro che sta lì a Pettino, da cui si arriva subito su tre strade”, l’ipotesi cialentiana, anche se l’edificio privato, di proprietà dell’imprenditore Eliseo Iannini, è bloccato da un contenzioso giudiziario in corso proprio con il Comune.
“Il grande centro commerciale in centro storico richiedeva il discorso dei parcheggi, ma ora con le strisce bianche si sta pagando campagna elettorale – aggiunge ancora – Nessuno dice niente, ma abbiamo il megaparcheggio che non funziona a fronte di 100 mila euro spesi per riparare il tunnel, e poi ci sono 13 lavoratori fermi”.
Eppure, rimarca l’ex sindaco, quella struttura “è il posto dove scarichiamo gli ospiti. Se devono andare in centro, che comincia a essere frequentato, devono fare una scarpinata di 15 minuti con la valigia perché quelli del centrodestra dicono no ai parcheggi a pagamento”.
Sui trasporti, “la fusione tra Ama e Tua era già fatta, c’è stata una levata di scudi (in riferimento al duello mediatico tra il sindaco e il consigliere regionale delegato Camillo D’Alessandro, ndr) per farsi vedere dalla Regione, ma l’ha appoggiato solo Pietrucci”, così Cialente bacchetta il suo vecchio capo di gabinetto ora consigliere regionale del Pd.
“D’altra parte, in 3 mesi è passa è arrivata una sola delibera in Consiglio, il Piano sociale fotocopiato dal nostro a cui sono stati aggiunti due servizi che non avevamo inserito perché il Comune li svolge da vent’anni”.
“Dove va L’Aquila? Hanno un’idea? Credo di no. Ha detto bene Giustino Masciocco, hanno vinto per caso e governano per caso – conclude Cialente – Stanno preoccupandosi solo di occupare il potere, ma per fare che cosa?”.

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