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L’auto presidenziale in comodato: l’accordo verbale scritto nero su bianco 4 mesi dopo

1500641646759_1507370989.jpg--l_auto_presidenziale_in_comodato__l_accordo_verbale_scritto_nero_su_bianco_4_mesi_dopo.jpgABRUZZO. Le chiacchiere stanno a zero e volano, le cose scritte invece rimangono. Del resto la pubblica amministrazione non può in nessun caso stipulare contratti verbali e per ragioni comprensibili a tutti non è opportuno che questo avvenga.
Invece, era proprio quello che aveva deciso di fare la Regione Abruzzo e il velocissimo presidente Luciano D’Alfonso con il generoso concessionario d’auto di San Giovanni Teatino, per il tramite della Toyota Italia spa, che ha concesso sulla parola l’uso gratuito dell’auto per un anno lo scorso 22 giugno durante l’inaugurazione del punto vendita.
Dopo le nostre richieste di chiarimenti e informazioni, però, sono spuntate le criticità della procedura ed una serie di risposte ufficiali che rimarranno negli annali.
All’accordo verbale, dunque, è seguito uno spontaneissimo accordo scritto che in questo caso è stato molto meno veloce essendo stato firmato quattro mesi dopo la consegna dell’auto.
Cosa molto strana perchè la dirigente Eliana Marcantonio del settore gestione beni mobili della Regione a PrimaDaNoi.it aveva scritto che «il contratto di comodato in questione è stato stipulato in forma verbale in base ad un accordo fra le parti, in ossequio a quanto previsto dal codice civile che, nel regolamentare tale tipologia contrattuale dall’art. 1803 all’art. 1812, non prescrive alcun vincolo di forma, né sostanziale, né probatoria».

Gli articoli citati devono essere stati nel frattempo emendati o cancellati se è vero che poi il contratto è stato stipulato per iscritto…
Il contratto che pubblichiamo è stato consegnato al consigliere regionale Mauro Febbo che nel frattempo lo aveva richiesto e non a noi che pure lo avevamo fatto a metà luglio. Singolare che nel contratto le parole “marketing” o “sponsorizzazione” non compaiano mai come invece aveva spiegato D’Alfonso («in una logica di marketing industriale volta a pubblicizzare sistemi di mobilità a basso inquinamento, promuove presso gli enti locali la possibilità di utilizzare auto alimentate con sistema ibrido»).
Nel contratto non si rinviene alcun accenno a logiche di marketing nè di sponsorizzazione e di sicuro la Regione non è tenuta a nessuna contropartita o controprestazione (nemmeno la sponsorizzazione per esempio con il marchio sulla fiancata).
La domanda: “per quale ragione un concessionario debba concedere un’auto in comodato senza nulla ottenere in cambio” rimane dunque risposta.
C’è invece la necessità di stilare persino un apposito allegato per il pagamento delle multe che, evidentemente, si prevede sarà un fenomeno che continuerà anche in futuro e non considerato affatto trascurabile.
In effetti la mole di contravvenzioni collezionata restituisce l’idea che il piede  sull’acceleratore (dell’autista al quale vengono decurtati punti sulla patente)   non si sia alleggerito. «Altro che contratto verbale. Anche il Presidente D’Alfonso, suo malgrado, ha dovuto adeguarsi ahimè alle norme del codice civile», ha detto Febbo, «perchè non si è fatto al momento della consegna ovvero il 22 giugno scorso? Praticamente per tre mesi il Presidente ha viaggiato senza averne il diritto e la copertura idonea. Cosa sarebbe successo in caso d’incidente più o meno grave??  Ridicola e assurda, infatti, è stata la versione fornita in un primo momento dalla responsabile del dipartimento Risorse e organizzazione della Regione Abruzzo Eliana Marcantonio. Imbarazzante constatare come, per l’ennesima volta, solo dopo una mia puntuale richiesta scritta di ricevere informazione ecco che viene regolarizzato e spunta la convenzione tra le Regione e il concessionario.   Questo a dimostrazione che nei tre mesi si è fatto con leggerezza se non un vero e proprio abuso quantomeno una irregolarità».
Restano ancora da chiarire alcuni punti e cioè chi ha pagato il carburante fino alla stipula e le spese relative alla assicurazione  o al cambio gomme di cui pure si parla nel contratto.
Stessa simpatia ha riscosso anche il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini,  che ha ricevuto un’auto simile e di cui pure abbiamo chiesto spiegazioni e carte ma da quelle parti vigono evidentemente altre leggi.  Nel frattempo permangono non per nostra volontà dubbi sul contratto in essere e le condizioni stipulate magari solo oralmente. E pensare che questa è una storia cominciata con una semplice domanda dopo che avevamo saputo che la nuova auto presidenziale era un regalo. Anzi un comodato d’uso.
 

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