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Il vaticanista: la preghiera nella liturgia aumenta la fratellanza umana

Come di consueto dalla biblioteca del palazzo apostolico Il Santo Padre Francesco ha tenuto la propria udienza generale il 3 febbraio 2021.

L’aspetto dottrinale della catechesi si è concentrato sulla preghiera nella liturgia.

Il Papa ha affermato che molte volte nella Chiesa, nel corso dei secoli, si è rischiato di lasciare spazio alla tentazione erronea di praticare un cristianesimo esclusivamente intimistico, cioè basato sulla disconoscenza dei riti liturgici pubblici, caratterizzati dell’assemblea del popolo di Dio, valorizzando solo la preghiera intima e individuale.

Il Sommo Pontefice ha quindi ribadito l’importanza della preghiera personale ed individuale, che deve però essere assolutamente unita a una preghiera corale e assembleare, che trova il suo culmine nell’azione della Messa domenicale, dove si ritiene che  la maggior parte dei fedeli abbiano attinto grande nutrimento per la vita spirituale e la Fede.

Il Papa ha menzionato poi la costituzione di sacra liturgia Sacrosanctum concilium emessa da Paolo VI nel dicembre del 1963 durante il Concilio Vaticano II.

Essa ha significato lo snodo di un lungo tragitto: in tale documento di rilevanza primaria sì ribadisce l’importanza organica della Divina liturgia, dunque la messa celebrata col popolo, per la vita di tutti i cristiani, che trovano in questo incontro la persona vivente di Cristo, unitamente ai fratelli.

Francesco poi, per suffragare l’ipotesi che è necessaria una fede alimentata dalla preghiera personale unita alla preghiera nella liturgia, richiama il Catechismo della Chiesa Cattolica e in particolare il numero 2655 dove si parla della missione di Cristo, presente anche nella liturgia della messa: “la missione di Cristo e dello Spirito Santo che, nella liturgia sacramentale della chiesa, annunzia, attualizza e comunica il mistero della salvezza, prosegue nel cuore che prega.”

E dopo aver menzionato la lettera di San Paolo apostolo ai Romani, il papà saluta i fedeli nelle varie lingue: a quelli di lingua italiana ha incoraggiato a nutrirsi spesso della parola di Dio, specie nella liturgia, applicandola ad ogni circostanza della vita quotidiana.

L’appello finale, il Sommo Pontefice, l’ha rivolto alla celebrazione della prima giornata internazionale della fratellanza umana che si è celebrata il giorno 4 febbraio 2021. Il vescovo di Roma si è detto molto contento e lieto che le nazioni di tutto il mondo si siano unite in questa celebrazione volta a promuovere il dialogo interreligioso e interculturale.

Il Papa ha poi annunciato che nel giorno del 4 febbraio avrebbe partecipato a un incontro virtuale con il segretario generale delle Nazioni Unite ed il grande imam islamico, unitamente ad altre personalità. La risoluzione dell’ONU riconosce il contributo che il dialogo tra tutti i gruppi religiosi può portare per migliorare l’umanità.

A modesto parere di chi scrive, tenendo intatto il valore della tradizione Cristiana Cattolica che da duemila anni viene trasmessa da Cristo agli apostoli, dagli apostoli ai pastori di oggi, e a tutto il popolo di Dio, è bene sviluppare un dialogo interreligioso che ponga al centro la vita, la dignità dell’uomo, la libertà, i valori morali, di cui il cristianesimo  si è fatto portatore per più di due millenni.

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