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Il Napoli fuori forma e senza cattiveria: tutti gli errori fatti con la Juve

Napoli, La prova del nove non è stata superata, dopo otto giornate di campionato passate in beata solitudine al comando della classifica. Ma all’esame della verità con la Juventus, apparentemente in difficoltà e staccata di quattro punti alla vigilia dello scontro diretto del San Paolo, il Napoli si è presentato nelle condizioni psicofisiche peggiori: con molti giocatori fuori forma e senza la necessaria cattiveria agonistica, a dispetto della spinta dei 56 mila spettatori (record stagionale di presenze) accorsi allo stadio di Fuorigrotta. C’erano già stati degli scricchiolii abbastanza minacciosi, solo in parte mascherati dalla stentata vittoria di domenica scorsa sul campo dell’Udinese.
Maurizio Sarri non se l’è sentita tuttavia di mischiare un po’ le carte: né dal punto di vista tattico, con la conferma a oltranza del modulo 4-3-3, né cercando di pescare un po’ di forze fresche nella sua panchina, dove almeno a centrocampo le alternative non gli mancano. L’allenatore ha concesso uno spezzone di gara solo Zielinski, ignorando per l’ennesima volta i suoi mediani più dotati dal punto di vista atletico: Diawara (che avrebbe fatto comodo al posto dello spento Jorginho) e Rog.

Napoli, Hamsik: “Ci abbiamo provato ma la Juve si è difesa bene”

L’errore più grave degli azzurri è stato però esporsi al contropiede degli avversari, che hanno sbloccato subito il risultato e poi hanno avuto gioco relativamente facile a difendere il loro vantaggio per tutto il resto della sfida, complice l’appannamento evidente di Callejon e Mertens. L’unico a provarci veramente è stato Insigne, condizionato peraltro da un infortunio. L’attaccante di Frattamaggiore, costretto a chiedere il cambio del finale, è in dubbio per la trasferta di Champions League di mercoledì a Rotterdam, contro il Feyenoord.    Piove dunque sul bagnato, per il Napoli, già penalizzato dalle lunghissime assenze di Milik e Ghoulam.
La coperta è corta soprattutto in avanti, dove Sarri ha sfiduciato pubblicamente il franco algerino Ounas (“È un ragazzino, acerbo e anarchico”) e non ha alternative al tridente titolare. Ma Callejon, Mertens e Insigne sono stremati e solo all’inizio di gennaio arriverà dal Chievo il nuovo acquisto Inglese. L’unica soluzione, nel frattempo, potrebbe essere una leggera modifica del modulo tattico, sfruttando meglio l’abbondanza di qualità a centrocampo. L’allenatore toscano non ne vuole sapere, però. “Eravamo imbattuti in campionato da 9 mesi, per chi lo avesse già dimenticato”. Non sarà il ko con la Juventus a fargli cambiare idea, insomma. E nemmeno la eventuale uscita dalla Champions League,  in cui gli azzurri hanno bisogno dell’aiutino del Manchester City. Hamsik ci crede, nonostante la cocente delusione al San Paolo. “Ci dispiace non aver vinto specialmente per i nostri tifosi, che avevano creato una grande atmosfera per noi. Abbiamo dominato per settanta minuti, senza tuttavia superare la solida difesa dei bianconeri. Ora dobbiamo pensare subito all’Europa”. Ma anche il capitano, di nuovo insufficiente, avrebbe bisogno di tirare un po’ il fiato.

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