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Befana di piazza Navona, diktat del Comune: "Pagate o niente festa"

Braccio di ferro con i commercianti per i costi della sicurezza. “Altrimenti i banchi ai paesi del terremoto”

Per salvare la festa della Befana e la faccia davanti ai romani, il Campidoglio M5S ha in tasca un’alternativa: se i commercianti saranno tanto testardi da tenere il punto anche nella decisiva riunione convocata per domani e si rifiuteranno di pagare le spese per la sicurezza, piazza Navona ospiterà una fiera solidale con i prodotti dei comuni colpiti dal terremoto che ha devastato Lazio, Abruzzo e Marche il 24 agosto del 2016.
L’idea è suggestiva, piace a molti in Comune. Dove, però, si deve scendere a patti con il bando che ha assegnato le postazioni per la festa, favorendo la famiglia Tredicine, per i prossimi nove anni. Un affidamento lunghissimo, che nelle ultime ore è stato di nuovo sottoposto ai tecnici che hanno messo nero su bianco la contestatissima gara: a loro è stato chiesto di cercare ( e possibilmente trovare) una scappatoia per revocare l’intera procedura. Si vedrà. Nel frattempo c’è una piazza da non lasciare sguarnita per il secondo anno consecutivo. Molto, se non tutto, dipenderà dalla riunione di lunedì. Il Comune ha chiesto a Zètema di riformulare il dispositivo di sicurezza. Il costo finale? Tra i 430 e i 450mila euro. Una cifra che i rappresentanti dei commercianti che si sono aggiudicati uno degli stalli d’oro della Befana non vogliono assolutamente sborsare. A dire il vero i sindacalisti degli ambulanti, compreso Mario Tredicine, non vogliono cacciar fuori un euro neppure per il presepe. Pretendono che sia il Campidoglio a occuparsi di spese che non ritengono di propria competenza. Dall’altro lato della barricata ci sono il Comune e la maggioranza grillina reduce dal botta e risposta tra l’assessore al Commercio Adriano Meloni e il consigliere Andrea Coia: prima il grillino è stato accusato di aver favorito poprio la lobby dei Tredicine, poi ha incassato il post di scuse del titolare delle Attività produttive. L’amministrazione 5S proverà a mettere i commercianti spalle al muro: offrirà loro il progetto studiato da Zètema per la sicurezza, poi gli assegnatari potranno decidere se pagare la somma al Comune o se rivolgersi al mercato cercando un privato in grado di allestire lo stesso dispositivo a un prezzo inferiore. Se non si troverà l’intesa e la festa della Befana dovesse saltare, c’è sempre l’exit strategy: rubrica alla mano, cornette roventi, la sindaca potrebbe trovarsi a chiamare i colleghi dei comuni terremotati. Da Sergio Pirozzi in giù per salvare l’appuntamento di piazza Navona e dargli un’impronta solidale.
 

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