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I folli aumenti delle autostrade, +52,69 per cento per la Aosta-Morgex

Dal primo gennaio scattano le nuove tariffe, + 8,34 sulla To-Mi nonostante i lavori infiniti

L’incremento medio del pedaggio per i veicoli sull’intera rete autostradale, calcolato sulla base delle percorrenze 2016, risulta essere pari al 2,74%. Per oltre la metà dell’intera estensione autostradale le variazioni riconosciute risultano in linea con il tasso d’inflazione corrente. Per molte tratte l’effetto degli arrotondamenti non determina alcuna variazione.
Ma tra i diversi casi di incrementi sopra la media, in alcune tratte con un aumento stellare, la gran parte si riferisce al nord ovest. Per la società Rav (+52,69 per cento tratta Aosta Ovest-Morgex km 31,4 da euro 5,60 ad euro 8,40, con un aumento percentuale del 52,69 per cento. L’incremento, comunica il ministero dei Trasporti, “recepisce recuperi di adeguamenti relativi ad esercizi precedenti. L’eventuale inottemperanza alle disposizioni giudiziarie avrebbe esposto l’amministrazione ad un aggravio di oneri”. Il ministero aggiunge pure che il volume di traffico della Aosta-Morgex è pari allo 0,11 per cento.
Non è il solo caso di incremento legato a lavori eseguiti negli ultimi anni. Per le Società Torino-Milano l’aumento è dell’8,34 per cento, per la Milano-Serravalle del 13,91 per cento. Gli incrementi tariffari remunerano in particolar modo gli investimenti di adeguamento e potenziamento della rete eseguiti. Nello specifico l’incremento della Torino-Milano è da ricondursi in misura pari a 6,64 per cento al parametro legato agli investimenti di adeguamento della III/IV corsia per 474 milioni di euro nel periodo 2013-2017 (non ancora terminato, peraltro). L’incremento della Milano-Serravalle è da ricondursi in misura pari a 10,32 per cento agli investimenti di adeguamento e potenziamento diffusi sull’intera tratta per 188 milioni di euro nel periodo 2013-2017. In aggiunta la variazione di Serravalle-Milano recepisce altresì gli effetti delle misure di contenimento tariffario adottati

negli anni precedenti in considerazione della situazione congiunturale.
Con notevole coraggio, il ministero ricorda che “in applicazione della direttiva ministeriale del 31 dicembre 2014 gli incrementi tariffari adottati nel periodo 2015-2016 sono stati contenuti al fine di favorire la ripresa economica. Tale circostanza ha prodotto dei differenziali da recuperare, il cui ulteriore rinvio risulterebbe pregiudizievole per l’utenza, per via degli interessi generati”.

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