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Gentiloni: "Non è tempo di scardinare pilastri del sistema su fisco e pensioni"

Il premier all’inaugurazione dell’anno accademico della Luiss: “Non è tempo di cicale. Livelli occupazionali più alti da quando si fanno statistiche, ma Paese corre a due velocità e serve più impegno per donne e giovani. Italia tra i Paesi più affidabili”ROMA – “Non è il tempo di scardinare pilastri del nostro sistema, dal sistema pensionistico a quelli del sistema fiscale. Non è il tempo delle cicale ma dell’investimento sul futuro”. Così il premier Paolo Gentiloni intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico alla Luiss di Roma.
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A proposito di questo, in vista del dopo voto, il premier ha ribadito quanto sarà importante, nella prossima legislatura, “non dimenticare che uno degli obiettivi dovrà essere passare dalla stabilizzazione e leggerissima discesa del debito a una fase di riduzione graduale, sostenibile e significativa del nostro debito pubblico”.
E riguardo alle elezioni politiche del 4 marzo, da cui si teme che non possa uscire un vincitore, Gentiloni si è detto tranquillo affermando che “l’Italia, nonostante il cambio dei governi, è uno dei Paesi più affidabili. Alla frequenza dei cambi di governo non ha corrisposto un andamento altalenante delle scelte in politica estera ed economica a danno degli investitori. Siamo un paese che merita che fiducia, da parte nostra e da parte degli italiani”.
Fiducia che non deve, però, oscurare i problemi del Paese: “Siamo usciti dalla più grande crisi dal dopoguerra, ma abbiamo di fronte una parte di Italia che corre e una parte in difficoltà. Se non ci occupiamo anche di questa parte faremo molta fatica a progredire”.
Per quanto riguarda l’occupazione il premier ha spiegato che nel nostro Paese “abbiamo raggiunto livelli occupazionali che sono i più alti da quando si fanno statistiche sui livelli occupazionali. Servirà molto impegno per donne e giovani, c’è molto da recuperare. Non mi accontento di dire che il Paese si è rimesso in moto – ha proseguito – anche se è

vero, perchè dobbiamo essere consapevoli che ci sono mondi che non solo si sono rimessi in moto, ma che stanno correndo e realizzano risultati straordinari. Il nostro export, ad esempio: per il Wto siamo il secondo Paese al mondo per competitività del sistema produttivo”.

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