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È morta Liliane Bettencourt, "regina" della bellezza e donna più ricca del mondo

DA una tintura per capelli a 44 miliardi di euro. Tanto, infatti, è stato valutato il patrimonio di Liliane Bettencourt, presidente del colosso cosmetico L’Oréal, scomparsa oggi all’età di 95 anni, che avrebbe compiuto il prossimo 21 ottobre.
La rivista Forbes a marzo scorso l’ha incoronata come donna più ricca del mondo e certamente parte della propria fortuna è dovuta anche alla oculata gestione di Liliane, che non ha mai amato più di tanto il jet set internazionale e le luci dei riflettori. Quanti, infatti, la conoscevano come proprietaria di una delle aziende più grandi del mondo nel settore della cosmetica?
Ereditata dal padre, Eugène Schueller, giovane chimico dallo spirito imprenditoriale che nel 1909 fondò l’impresa che diventerà in seguito il Gruppo L’Oréal grazie proprio a una tintura per capelli da lui elaborata, prodotta e venduta agli acconciatori parigini. I primi passi verso quello che sarà da allora in poi il Dna del brand: la ricerca e l’innovazione al servizio della bellezza.
Nel 1956 inizia la grande espansione che vede la nascita di “Le Grand L’Oréal”, la realizzazione di prodotti simbolo e iconici ancora oggi e l’acquisizione di marchi strategici. Negli ultimi anni la “diversità” è diventata il simbolo del brand, tra i primi a lanciare il messaggio di bellezza “alternativa”, portando donne di colore a diventare testimonial di primo piano e facendo dell’unicità il proprio manifesto, con slogan come l’arcinoto: “Perché io valgo”. Oltre a valori come la responsabilità sociale, l’attenzione per l’ambiente e la sostenibilità.
Liliane Bettencourt ha ereditato l’azienda quando tutto questo ancora non esisteva, dopo un’infanzia non facile, avendo perso la madre a soli cinque anni, nel 1927. Nel 1950 ha sposato il politico francese André Bettencourt, da cui ha avuto la figlia Françoise, stabilendosi a Neuilly-sur-Seine, ricco sobborgo parigino.
Particolare da segnalare, poiché l’unica “macchia” nella biografia di Liliane ha a che fare anche con la sua residenza, della quale fu sindaco per un certo periodo Nicolas Sarkozy, proprio l’ex Presidente della Francia che, insieme ad alcuni membri influenti del suo partito, avrebbe infatti, secondo le accuse, approfittato dello stato mentale della Bettencourt, dichiarata incapace di intendere nel 2006, per ottenere del denaro illecitamente.
E pensare che la “colpa” sarebbe stata del maggiordomo che, come nelle migliori storie di giallo, a insaputa di tutti avrebbe registrato delle conversazioni avvenute tra la signora e membri del suo entourage che avrebbero poi indotto il giudice di Bordeaux Jean-Michel Gentil a indagare Sarkozy e compagni per finanziamento illecito. Uno scandalo che portò l’allora Presidente a perdere la corsa all’Eliseo a favore di François Hollande.
Certo, oltre a questo ci furono anche i sospetti di

evasione fiscale a gettare un’ombra sull’irreprensibile, almeno fino ad allora, signora della bellezza, alla quale comunque dobbiamo dire grazie per i momenti di puro piacere che ci ha regalato e che continua a regalarci, sotto forma di rossetti, profumi e creme. Merci, madame Bettencourt!

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