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Bologna, investigatori privati per pedinare gli autisti dei bus: l'accusa dei sindacati

Sciopero e protesta di Sgb: “Ci perseguitano”
BOLOGNA Investigatori privati per seguire gli autisti e i controllori di autobus. Questa è l’accusa lanciata da alcuni accertatori della sosta – il personale ausiliario che fa le multe alle auto in divieto – verso Tper, l’azienda trasporti bolognese.  L’azienda “ha assunto degli investigatori privati per perseguitare i suoi dipendenti” dicono i lavoratori che oggi hanno scioperato dalle 11 alle 15, aderendo al presidio organizzato dal sindacato generale di base, Sgb.
Per ribadire il concetto, una ventina di lavoratori ha appeso in piazza Re Enzo, davanti alla fontana del Nettuno, uno striscione che chiedeva di fermare le “tper-secuzioni”. “L’azienda nei mesi scorsi ha licenziato due dipendenti dopo averli pedinati assumendo investigatori privati”, racconta una lavoratrice. “Non pensiamo che usare il denaro in modo persecutorio sia giusto, soprattutto per un’azienda che usa quello pubblico”, aggiunge da parte sua Nicola Di Pasquale di Sgb.
L’azienda al momento preferisce non commentare queste accuse.
Ma è anche a causa di “carichi di lavoro eccessivi, utilizzo spropositato degli straordinari, permessi e ferie negate” che i lavoratori oggi hanno deciso di interrompere la loro attività lavorativa per quattro ore. “E’ solo grazie alla nostra mobilitazione di questi giorni che Tper sta riprendendo a concedere permessi e ferie ai suoi dipendenti”, spiega ancora Di Pasquale. Ma non basta perchè “un altro problema è la carenza di personale e per questo chiediamo che venga avviato un piano straordinario di assunzioni in modo da poter coprire le posizioni mancanti”, continua il sindacalista aggiungendo che “non si più dimenticare che questo è un lavoro particolarmente usurante”

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