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Il Vaticanista: la Sacra Scrittura, la Shoah, Tommaso d’Aquino e le scuole cattoliche. Un mercoledì ricco per il Papa

Roma, Palazzo Apostolico – Mercoledì 27 gennaio, nel giorno della Memoria, anche il sommo Pontefice ha ricordato, durante l’udienza generale, la vicenda tragica perpetrata dalla dittatura tedesca nel periodo dal 1933 al 1945, con la deportazione di ebrei, prigionieri politici e minoranze “non ariane”.

CATECHESI SULLA PREGHIERA NELLA SACRA SCRITTURA

Prima di questo, Francesco ha lasciato spazio a una lunga meditazione sulla preghiera, che si può esercitare a partire da un brano della Bibbia. Infatti, dice il Papa, “le parole della Sacra Scrittura non sono state scritte per restare imprigionate sul papiro, sulla pergamena o sulla carta, ma per essere accolte da una persona che prega, facendole germogliare nel proprio cuore. La parola di Dio va al cuore. Il Catechismo afferma: «La lettura della Sacra Scrittura dev’essere accompagnata dalla preghiera – la Bibbia non può essere letta come un romanzo –, affinché possa svolgersi il colloquio tra Dio e l’uomo» (n. 2653).

IL GIORNO DELLA MEMORIA

In seguito, Francesco ha continuato la sua udienza generale dal palazzo apostolico, nell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, in cui si celebra la Giornata della memoria. “Commemoriamo le vittime della Shoah e tutte le persone perseguitate e deportate dal regime nazista. Ricordare è espressione di umanità.”

Il richiamo del Papa passa dall’umanità al concetto di civiltà: “Ricordare è segno di civiltà. Ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità. Ricordare anche è stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando da proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finiscono per distruggere un popolo e l’umanità.”

Un monito, con tono fermo ma attento, viene mosso dal Papa, che poi continua: “State attenti a come è incominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità.”

TOMMASO D’AQUINO E LE SCUOLE CATTOLICHE

Il Papa ha concluso con i saluti nelle varie lingue dei fedeli, e agli italiani, ricorda che il 28 gennaio ricorre la memoria liturgica di San Tommaso d’Aquino, patrono delle scuole cattoliche.

L’auspicio del Papa e che Tommaso d’Aquino sia di esempio e “spinga tutti, specialmente gli studenti, a vedere in Gesù l’unico maestro di vita; mentre la sua dottrina incoraggi ad affidare (noi tutti) alla sapienza del cuore per adempiere la vostra missione.”

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