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Thailandia,Fuori altri 3 ragazzi, ne manca uno e il mister.

Anche l’ultima fase del recupero sta andando bene: presto fuori anche l’ultimo Cinghiale e l’allenatore



MAE SAI – Altri tre ragazzi della squadra dei Cinghiali per più di due settimane prigioniera nella grotta di Mae Sai sono liberi.  Un’ambulanza che lasciava la grotta è stata stamattina il primo segno che anche l’ultimo gruppo rimasto dentro dopo i primi due giorni di soccorsi  – quattro ragazzi e l’allenatore – si avviava verso la libertà: dopo poco sono seguite le altre. Le barelle hanno portato fuori i bambini che poi sono stati caricati sulle ambulanze: una procedura identica a quella con cui nei giorni scorsi sono stati estratti i primi 8, poi portati agli elicotteri con cui sono arrivati in ospedale.
Nelle prossime ore dovrebbero uscire dunque i due ancora dentro e i soccorritori che sono rimasti al loro fianco sin dal momento del ritrovamento, lunedì scorso: i tre sub e il medico usciranno subito dopo i bambini. Come nei giorni scorsi l’ostacolo principale è la pioggia: le pompe continuano a drenare l’acqua dai cunicoli nei quali, tra ieri e domenica, sono già passati i primi otto ragazzini accompagnati dai sub del team internazionale.

Se tutto andrà come si spera e non ci saranno intoppi, entro la serata thailandese (il fuso orario è cinque ore in anticipo rispetto all’Italia) potrebbe riaffiorare anche l’allenatore del team, che sarà l’ultimo del gruppo disperso a lasciare l’anfratto.

Secondo le autorità sanitarie, gli otto già soccorsi – di età compresa tra i 12 e i 16 anni – sono in buone condizioni, possono mangiare regolarmente e mostrano buon appetito. “Oggi nessuno ha la febbre”, ha riferito il ministro parlando all’ospedale Chiang Rai. Due, però, sono sotto antibiotici per un possibile principio di polmonite. Entro 24-48 ore saranno disponibili i primi esiti delle analisi effettuate su di loro per scongiurare ogni rischio di malattia.
Il morale comunque è buono e non darebbero segnali di traumi. Riescono a stare in piedi regolarmente e a camminare attorno ai letti. Nell’ospedale dove sono stati ricoverati per gli accertamenti hanno ricevuto la visita dei loro familiari, che però si sono dovuti fermare dietro a una lastra di vetro per prevenire la possibilità di infezioni. Ma, assicurano i sanitari, “tutti i ragazzi hanno un buon sistema immunitario proprio perché sono degli sportivi”. Resteranno comunque sotto osservazione almeno per sette giorni. Ma dopo, almeno, l’incubo sarà alle spalle. Nella speranza di riabbracciare presto anche gli altri compagni di squadra.

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