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TENIAMO FAMIGGHIA

TENIAMO FAMIGGHIA


2 apr 2016 20:06

FANGHIGLIA CRISTIANA – GUIDI, RENZI, BOSCHI, NUNZIA DE GIROLAMO, MASTELLA, BOSSI, DE MAGISTRIS, LUPI, MARONI, FINI, ETC. IL FAMILISMO AMORALE RIENTRA NEI VALORI NAZIONALI: INFATTI INVASE ANCHE L’ITALIA DEI VALORI DI UN CAMPIONE DELLA PUREZZA, TONINO DI PIETRO

Annamaria Cancellieri quando stava al Viminale finì nella bufera per avere telefonato a mamma Ligresti, a cui prometteva un interessamento per la figlia appena arrestata e l’ aiutino arrivava in cambio dell’ ottimo lavoro in Fondiaria che la dinastia siculo-milanese aveva dato al figlio delle ministra…

TIZIANO E MATTEO RENZI  
TIZIANO E MATTEO RENZI 

‘’Aaaaaaaaaahhh! Iatevenne iatevenne». Dovrebbe cantare con Domenico Modugno quest’ inno dell’ anti-familismo nazionale l’ ex ministra Guidi. E magari lo «iatevenne», rivolto al fidanzato siciliano voglioso di favori di governo, l’ avrebbe salvata? Di sicuro non è facile in questo Paese – nel quale Leo Longanesi propose di scrivere sul tricolore il motto nazionale: «Tengo famiglia» – tenere lontani gli affetti dalla politica.

Pier Luigi Boschi Pier Luigi Boschi 

Quando Mastella, nel 2008, affondò il secondo governo Prodi, lo fece con queste parole pronunciate in Senato: «Tra il potere e l’amore per la famiglia, io scelgo il secondo». Le accuse alla moglie Sandra e il doloroso coinvolgimento della prole (i figli so’ piezz’ ‘e core) in vicende politico-giudiziarie avevano spinto Clemente a mandare a casa l’ esecutivo.

GUIDI E GEMELLI  
GUIDI E GEMELLI 

Quasi sempre, quando la politica e l’ eccesso di affetto (o di sfrontatezza) vengono a contatto, finisce male. Chi non ricorda che la saga «the Family» – come la chiamò il tesoriere leghista Belsito – produsse «the end» per la dinastia dei Bossi? In cui i soldi pubblici venivano usati per pagare le multe, le sigarette, il vitto, l’ alloggio e pure lo stipendiuccio al Trota, con tanto di finta laurea comprata in Albania.
O finivano alla scuola privata della moglie del Senatur, Manuela. O servivano per le corse in auto e per la bella vita dell’ altro figlio, Riccardo. Per non dire del fratello dell’Umberto, imbucato all’ Europarlamento non come meccanico (la sua professione) ma come assistente di Salvini. E Rosy Mauro che a spese dei contribuenti paga gli studi (Tirana anche per lui), la palestra e tutto il resto per il bel fidanzato-body guard?

CLEMENTE MASTELLA SANDRA LONARDO CLEMENTE MASTELLA SANDRA LONARDO bossi bossi 

DONNE DI CUORE
Michela Vittoria Brambilla, che a un certo punto Berlusconi aveva designato sua erede politica alla guida del centrodestra italiano, il marito lo ha piazzato come consigliere dell’Aci a Milano. Annamaria Cancellieri quando stava al Viminale finì nella bufera per avere telefonato a mamma Ligresti, a cui prometteva un interessamento per la figlia appena arrestata e l’ aiutino arrivava in cambio dell’ ottimo lavoro in Fondiaria che la dinastia siculo-milanese aveva dato al figlio delle ministra rivelatasi assai riconoscente.

AnnaMaria Cancellieri e il marito Nuccio Peluso 
  AnnaMaria Cancellieri e il marito Nuccio Peluso 

Mino Maccari, contro la pratica del fascismo ma non solo di favorire amanti e figli incapaci, coniò la rimetta: «Sua Eccellenza, facciam voti / che siano meglio i nipoti». Anche se Giuseppe Gioachino Belli, a proposito dei nipoti dei Papi nepotisti, non si era fatto illusioni: «So’ i ppiù scrocconi».
Meglio i generi – da cui l’ espressione «generone», che indica oltre a ineleganza anche avidità – o i cognati come quello di Craxi, Paolo Pillitteri, che Bettino volle sindaco di Milano e l’ inizio della fine del leader socialista fu dovuto anche a scelte così? Ad Anna Finocchiaro qualche imbarazzo politico è derivato dalle vicende siciliane di suo marito, medico.

MARIA VITTORIA BRAMBILLA MARIA VITTORIA BRAMBILLA 

L’ ex ministro Nunzia De Girolamo s’ è giocata il posto a causa del bar dell’ ospedale Fatebenefratelli di Benevento la cui gestione era dello zio Franco. Il ministro Lupi non è stato più ministro in seguito al Rolex e all’ abito sartoriale regalati al primogenito da alcuni indagati, poi prosciolti. E il fratello dell’ ex tesoriere della Margherita, Lusi? E il fratello di Vasco Errani, che avrebbe ricevuto favori parentali secondo gli accusatori dell’ ex governatore emiliano?

I FRATELLI DE MAGISTRIS I FRATELLI DE MAGISTRIS 

E il fratello di de Magistris a Napoli, di cui s’è chiacchierato all’ inizio del mandato da sindaco di Giggino ‘a manetta? Il familismo amorale rientra dunque nei valori nazionali e dunque non poteva non invadere anche l’ Italia dei Valori dell’ altro campione della purezza, Tonino Di Pietro. Che ha favorito la carriera del figlio Cristiano e quello, non contento, si sostituiva al padre – come dimostrano le intercettazioni telefoniche con Mario Mautone, pezzo grosso delle Infrastrutture quando Di Pietro senior era ministro – nel suggerire nomine, e si spingeva pure a fare raccomandazioni per alcuni architetti ed alcune imprese amiche.

nunzia de girolamo (4) nunzia de girolamo (4) 

Il massimo della comicità si ebbe quando Tonino mise in rete un video per difendere Cristiano, candidato alle elezioni regionali molisane in barba all’ Idv di Termoli, che si dimise in massa al grido: «Sei come Bossi, sei come Berlusconi». I quali di protetti e protette, come si sa, ne sanno ampiamente qualcosa. Così come Bobo Maroni, accusato di far viaggiare presunte fidanzate, a spese della Regione.
Mentre il suo successore, Salvini, viene considerato uno specialista nel piazzare le proprie ex in uffici pubblici.
I BABBI

ILLUSTRAZIONE DI PIETRO CON IL FIGLIO CEFALO 
  ILLUSTRAZIONE DI PIETRO CON IL FIGLIO CEFALO 
  

«Di tanto amore morirò….», è la canzone (stupenda) di Ivano Fossati. E politicamente parlando, di troppo amore familiare si può davvero morire. Perciò la ministra Boschi è così preoccupata per la vicenda del papà finito nella bufera della Banca Etruria.
Mentre a babbo Tiziano, cognome Renzi, ogni tanto viene attribuito qualche traffico e il figliolo non può che soffrirne. Ma in questa vicenda lucana di Guidi e fidanzato, sono spuntati i Pittellas Brothers. Una volta, c’ erano invece i Tullianos. E ne ha fatto le spese Gianfranco Fini, per quella storia della casa del cognato a Montecarlo. «Malcostume mezzo gaudio», direbbe Totò.

maurizio lupi maurizio lupi Di Pietro e figlio Di Pietro e figlio 

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