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"Sono tutti liberi!": i 12 ragazzi e l'allenatore tirati fuori dalla grotta dopo 18 giorni

MAE SAI – Tutti i ragazzi della squadra dei Cinghiali per più di due settimane prigioniera nella grotta di Mae Sai e il loro allenatore sono liberi: lo hanno annunciato i Navy Seals thailandesi. Il gruppo ha passato più di due settimane nelle viscere della montagna ed è stato liberato grazie a un’operazione internazionale senza precedenti. “Non sappiamo se è stata scienza o un miracolo: ma sono tutti fuori!” hanno scritto i Navy Seals sulle loro pagine Facebook e Twitter, subito inondate di complimenti da tutto il mondo.
Un’ambulanza che lasciava la grotta è stata stamattina il primo segno che anche l’ultimo gruppo rimasto dentro dopo i primi due giorni di soccorsi  – quattro ragazzi e l’allenatore – si avviava verso la libertà: dopo poco sono seguite le altre. Le barelle hanno portato fuori i bambini che poi sono stati caricati sulle ambulanze: una procedura identica a quella con cui nei giorni scorsi sono stati estratti i primi 8, poi portati agli elicotteri con cui sono arrivati in ospedale.
Stanno per uscire anche i soccorritori che sono rimasti al fianco della squadra sin dal momento del ritrovamento, lunedì scorso: i tre sub e il medico. Come nei giorni scorsi l’ostacolo principale oggi è stata la pioggia: le pompe hanno continuato per tutto il tempo a drenare l’acqua dai cunicoli nei quali, tra ieri e domenica, erano già passati i primi otto ragazzini accompagnati dai sub del team internazionale.

Secondo le autorità sanitarie, gli otto soccorsi nei giorni scorsi – di età compresa tra i 12 e i 16 anni – sono in buone condizioni, possono mangiare regolarmente e mostrano buon appetito. “Oggi nessuno ha la febbre”, ha riferito un funzionario del ministero della Salute parlando all’ospedale Chiang Rai che ha anche raccontato che le prime parole dei bambini sono state “Avevo tanta nostalgia di casa”.
I ragazzi tirati fuori domenica e lunedì riescono a stare in piedi regolarmente e a camminare attorno ai letti. Nell’ospedale dove sono stati ricoverati per gli accertamenti hanno ricevuto la visita dei loro familiari, che però si sono dovuti fermare dietro a una lastra di vetro per prevenire la possibilità di infezioni. Ma, assicurano i sanitari, “tutti i ragazzi hanno un buon sistema immunitario proprio perché sono degli sportivi”. Resteranno comunque sotto osservazione almeno per sette giorni. Ma dopo, almeno, l’incubo sarà alle spalle.

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