Rifiuti, frena l'emergenza: la paura per le multe fa calare i rifiuti nelle isole di prossimità

Un'isola di prossimità a Viterbo
di Federica Lupino
Raccolta dei rifiuti, a Viterbo dati incoraggianti. Certo, a guardare le polemiche che quotidianamente si sollevano sull’abbandono illecito dei rifiuti non si direbbe. Eppure i numeri dimostrano che, almeno nelle isole di prossimità,  la situazione è migliorata. Tanto che la collaborazione tra forze dell’ordine e Viterbo Ambiente, promossa dal prefetto Nicolò D’Angelo, continuerà anche nei prossimi mesi. Dal monitoraggio nella zona del porta a porta  effettuato tra il 30 luglio e il 3 di settembre dalla società che gestisce la raccolta emerge che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il totale di indifferenziato raccolto a Viterbo è calato di 170,3 tonnellate, con una riduzione percentuale del 13% circa.

Cosa è cambiato in un anno? Il 14 luglio è stato avviato il potenziamento dei servizi nelle isole di prossimità: sono raddoppiati da 3 a 6 i passaggi per l’indifferenziata, da 1 a 2 per la plastica e i metalli ma anche per carta e cartone (invariato il vetro fermo a 1). Inoltre, nelle 15 isole di prossimità ritenute maggiormente sensibili sono partiti due passaggi di ragnatura a settimana.  In alcune zone l’attività di rimozione ha comportato una notevole riduzione del materiale abbandonato, così che la ragnatura è stata estesa ad ulteriori isole oltre le 15.
L’attività potenziata di Viterbo Ambiente ha fatto il paio con il controllo del territorio  sotto l’egida della Prefettura.
Ecco allora i dati nello specifico: nel 2016 tra il 30 luglio e il 3 settembre nella zona C (dove non c’è il porta a porta) sono state prodotte 705 tonnellate di indifferenziati e ingombranti. Nell’area coperta invece dal porta a porta le tonnellate erano 613 (totale a Viterbo tra rsu e ingombranti 1.318). Nello stesso periodo del 2017 nella zona C sono calate a 502 tonnellate, in quella del porta a porta aumentate a 646 (totale 1.148). Tirando le somme, significa che nella zona C quest’anno sono state raccolte 203 tonnellate in meno (-29% circa), in quelle A e B 32,89 tonnellate in più (+5,4 %). È quindi possibile che la paura per i controlli di Prefettura, Questura, Carabinieri forestali e Guardia di finanza abbia spinto una parte dei rifiuti a tornare nella zona del porta a porta.
Intanto, una tegola piove sull’eco centro di Grotte Santo Stefano: la Provincia ha risposto che non può autorizzare la riapertura perché servono lavori su uno scarico che non è a norma. L’impianto è chiuso da mesi in attesa di adeguamenti normativi, richiesti già ad aprile da Viterbo Ambiente, ma che il Comune non ha ancora realizzato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto