
Stando alla ricostruzione dei fatti, la donna adescava, come una normale prostituta, alcuni clienti lungo la ss16 nel territorio di Martinsicuro, ma, dopo aver contrattato una prestazione, saliva nell’auto della vittima e, poco dopo, iniziava a mettere in scena il suo piano criminale: dietro la minaccia di una denuncia per violenza sessuale, avanzava subito una richiesta di denaro (superiore a quanto pattuito per la fantomatica prestazione), senza consumare alcun rapporto sessuale. Spesso, per convincere il malcapitato di turno, si sarebbe anche denudata iniziando a gridare aiuto a gran voce. A quel punto, le vittime, per evitare guai peggiori, pagavano alla donna quanto richiesto e si allontanavano. Ma, due di loro (un 60enne di Martinsicuro e un 30enne residente in provincia di Ascoli) hanno trovato il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri facendo di fatto scattare l’indagine. C.G si trova ora rinchiusa nel carcere di Bologna in attesa di essere ascoltata dai magistrati teramani.