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Operazione Sciacallo

Vasta operazione anti truffa di carabinieri e polizia All’alba di oggi agenti della squadra mobile ed i militari del nucleo operativo e radiomobile hanno proceduto all’arresto di 12 persone. Si tratta dei responsabili, di origini partenopee dediti alla commissione di truffe ai danni di persone anziane su tutto il territorio nazionale.
12 ordinanze di custodia cautelare otto delle quali in carcere. Gli arrestati sono tutti di origine campana. Un sodalizio criminale dedito alle truffe agli anziani. Truffe perpetrate in tutta Italia come si evince dalla cartina. L’organizzazione era infatti suddivisa in gruppi. Alcuni fungevano da telefonisti che contattavano le persone anziane. Sceglievano le vittime andando su alcune vie dove era possibile darsi alla fuga nel caso fossero scoperti. Sceglievano nominativi particolari che potevano far pensare a persone di una certa età. Nomi come Romualdo Leonilde… che facevano pensare che si trattasse appunto di persone anziane. Telefonavano e cercavano di carpire la fiducia presentandosi come maresciallo dei carabinieri o avvocato. Raccontavano che un loro parente, figlio o nipote, aveva causato un sinistro stradale. Chiedevano una sorta di pagamento per evitare gravi conseguenze penali o amministrative a carico dei familiari. (vedi intervista al sostituto procuratore Barbara Trotta).
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Per cercare di non lasciare tracce, gli arrestati cambiavano continuamente le sim-card e i telefonini utilizzati per tenersi in contatto tra loro e coordinare le varie fasi delle truffe. Veri e propri tour. Partivano da Napoli realizzavano la truffa e subito monetizzavano il tutto. Se per esempio l’anziano pagava in oro si liberavano immediatamente delle prove della truffa.
Lavoravano “a strascico”: in una giornata riuscivano a fare anche 100 telefonate. Al minimo sentore che la vittima non avesse abboccato lasciavano subito la preda e passavano alla successiva. L’indagine è iniziata nel novembre 2015, quando nel giro di pochi giorni sono state raccolte oltre 10 denunce di truffe consumate o tentate ai danni di anziani, in cui si evidenziava un medesimo modus operandi.
Dalle indagini è emerso che i malviventi avevano anche previsto una strutturata metodologia amministrativa che gli consentiva di evitare il pericolo di perdere o limitare i proventi illeciti.Oltre 60 truffe in tutta Italia. Nessuna zona d’Italia era immune alle loro scorribande, alle loro vere e proprie trasferte del crimine. Difatti, i delinquenti erano soliti soggiornare in una struttura ricettiva di una zona “tranquilla”, per non più di 4/5 giorni e poi colpire nei paesi e/o città che si trovavano al massimo nel raggio di 100 km. Per gli spostamenti, utilizzavano solo macchine noleggiate e, dopo ogni trasferta, facevano rientro a Napoli, dove tutti gli indagati sono nati e dimorano, per cambiare auto e cellulari, prima di ripartire per un nuovo tour di truffe.
 
Nel corso dell’attività investigativa sono stati recuperati e riconsegnati alle vittime l’oro ed i preziosi oggetto di cinque truffe, per un valore di circa 100.000 euro (foto sopra). Truffa a Colleferro. In un’occasione, a seguito di una truffa perpetrata a Colleferro, è stato arrestato dai militari di una Stazione Carabinieri il complice che, dopo essersi recato presso l’abitazione della vittima di turno, cercava di far rientro a Napoli con addosso le prove dell’illecito provento, confidando che la breve distanza potesse scongiurare il rischio di imbattersi in qualche controllo.Le decine di truffe, messe a segno in quasi tutte le regioni italiane, ad eccezione della Campania e delle isole, fruttavano all’associazione centinaia di migliaia di euro, in quanto era possibile carpire ad ogni vittima denaro e gioielli per un valore che raggiungeva anche i 20.000 euro.
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