Nuovo caso di corruzione nell’ambito della sanità romana, due arresti
Foto d’archivio
L’indagine prende spunto da quella che nel marzo scorso aveva visto finire in manette 9 persone tra cui due dirigenti, 6 dipendenti di un’Asl di Roma e un gestore di un laboratorio di analisi. Nell’ambito della stessa inchiesta sono state indagate altre dieci persone tra dirigenti e pubblici ufficiali, imprenditori privati e altre persone ritenute coinvolte in una ramificata rete di reciproche facilitazioni affaristiche finalizzate alla realizzazione di profitti e vantaggi personali, perpetrate mediante traffici di influenze e la redazione di false attestazioni.
Sono finiti in carcere due pubblici ufficiali e un privato, gli altri 6 ai domiciliari. L’inchiesta complessiva vede coinvolti anche diversi nomi noti tra cui il senatore Angelucci accusato dai pm romani di traffico di influenze illecite e l’ex magistrato della Cassazione Franco Amedeo accusato di corruzione. Agli arresti ai domiciliari – su provvedimento del gip Gavoni – sono finiti Francesco Bergamo (colui che materialmente portava i soldi a Ferraresi già coinvolto nel primo filone di indagine) e Marco Sperone – nome noto nell’ambito dei laboratori di analisi romani – amministratore delegato dell’USI (che ha cliniche in tutta Roma). Il denaro pattuito per la corruzione è pari a 1000 euro al mese.
Per gli altri filoni d’inchiesta dei cinque coinvolti: tre sono a processo con rito abbreviato e per due la procura di Roma ha chiesto l’immediato.