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Nomine Rai, trovato l'accordo: Salini ad, Foa presidente. Ma il Pd lo attacca per post contro Mattarella

La fumata bianca dopo un lungo tiraemolla in maggioranza. Di Maio: “Rivoluzione culturale per liberarci di parassiti e raccomandati”. Pd: “Lottizzazione selvaggia, noi contro con tutti i mezzi”


ROMA – Trovato l’accordo sui nuovi vertici della Rai. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha proposto al governo Fabrizio Salini come amministratore delegato e Marcello Foa come consigliere d’amministrazione. Sarà proprio Foa, come annuncia Luigi Di Maio al termine del consiglio dei ministri, il nuovo presidente di viale Mazzini. “Con Salini e Foa garantiamo il rilancio della principale industria culturale del Paese”, scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.  Ma la nomina di Foa ha scatenato la protesta delle opposizioni per alcune sue posizioni “sovraniste” e in particolare per alcuni post anti Mattarella.  “Amico sovranista di Salvini, offende su Facebook il Presidente Mattarella come un troll di bassa lega, nella spartizione delle poltrone tra M5S e Lega vince la nomina a presidente della Rai. Non c’è che dire, il cambiamento, in peggio, è servito. Noi voteremo No”annunciano sul loro account Twitter i senatori Pd.

Si conclude così, con un nome a sorpresa, il lungo braccio di ferro. La giornata decisiva inizia con Matteo Salvini che, a Radio24, nega d’aver mai parlato di direttori dei tg Rai in incontri più o meno notturni con il premier Conte. La smentita è d’obbligo, anche perché la nomina dei direttori spetta all’amministratore delegato: “Sono tutte balle. Stiamo scegliendo le persone migliori, c’è una società di cacciatori di teste che ha valutato e certificato, faremo di tutto per valorizzare le risorse interne senza andare a prendere qualche Messia altrove” dichiara il leader leghista. E poi, di fatto, anticipa la fumata bianca: “Siamo arrivati alla fine, stiamo scegliendo le figure migliori”.
Intanto ripartono le indiscrezioni su un nuovo vertice ristretto, prima del consiglio dei ministri convocato alle 12, tra lo stesso leader leghista, il premier, il leader M5S e il ministro dell’Economia Giovanni Tria, cui spetta proporre i due nomi. Di sicuro, il consiglio dei ministri inizia con un’ora di ritardo e si protrae a lungo. A seduta ancora in corso, attorno alle 14, fonti governative annunciano che l’accordo è stato trovato. Infine arriva l’annuncio ufficiale. “Oggi diamo il via a una rivoluzione culturale per liberarci dei parassiti e dei raccomandati” gongola Di Maio.
Si completa così, con le nomine governative, il consiglio d’amministrazione della Rai. Ne fanno parte, oltre ai neonominati presidente e ad, i quattro consiglieri eletti dal Parlamento che sono Igor De Biasio, espresso dalla Lega, Rita Borioni, indicata dal Pd, Beatrice Coletti, candidata da M5S dopo essere stata la più votata sulla piattaforma Rousseau, Gianpaolo Rossi, designato da Forza Italia. Il settimo consigliere, per la prima volta votato dai dipendenti Rai, è il tecnico di produzione Riccardo Laganà, 43 anni, fondatore di IndigneRai.
La prima replica del Pd arriva dal deputato Michele Anzaldi: “Nessuna nomina di garanzia: Salvini e Di Maio vanno contro la legge e militarizzano la Rai con una spartizione senza precedenti. Tria e Conte non pervenuti. Il pd voterà contro e farà battaglia dura con tutti i mezzi disponibili per difendere l’indipendenza dell’informazione”. E aggiunge:
“Foa è un fedelissimo di Salvini mentre Salini è stato l’ad de la7 nel momento in cui la tv di Cairo si è trasformata in un lungo talk show filo m5s contro renzi e il pd. Vogliono asservire il servizio pubblico alla loro lottizzazione selvaggia”. Il segretario, Maurizio Martina: “In Rai va in onda la spartizione tra Lega e 5Stelle. Pronti a un’opposizione durissima”. Paolo Gentiloni sceglie l’ironia: “Un sovranista indicato per la presidenza Rai. Usciremo dall’Eurovisione?

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