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Una forte scossa di terremoto di magnitudo 8.2 è stata avvertita nella notte alle 23.49 (6.49 ora italiana) a Città del Messico. L’epicentro è stato individuato sotto l’oceano Pacifico, 87 km a sudovest di Pijijiapan, a una profondità di 69,7 km. Al momento confermate quindici vittime:10 persone hanno perso la vita nella zona dell’Istmo di Tehuantepec, a Oaxaca, tre persone sono morte in Chiapas, e due minori a Tabasco. “È stato il più forte dal 1932”, ha detto il presidente messicano, Enrique Peña Nieto, ed è stato avvertito da 50 milioni di persone in diverse zone del Paese. “È un sisma di grande scala, più potente di quello del settembre 1985”, ha proseguito il presidente, aggiungendo che ci sono già state 65 repliche e che il rischio è che entro 24 ore ce ne siano altre, anche potenti e pericolose.
L’alalrme tsunami è rientrato in tarda mattinata (ore italiane). Nonostante ciò, il governatore del Chiapas Manuel Velasco ha chiesto di evacuare comunque le aree abitate della costa perchè sono state registrate onde molto alte dal Centro di allerta tsunami del Pacifico. Peña Nieto ha poi annunciato che il Chiapas è in stato di emergenza: in questo modo lo Stato, il più colpito dal sisma, riceverà più facilmente gli aiuti necessari.

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— ElUniversal (@El_Universal_Mx) 8 settembre 2017</blockquoteclass=”twitter-tweet”>

Ci sono state stime contrastanti sulla magnitudo del sisma: per il Centro di allerta tsunami del Pacifico è stata di 8,2 (dato ufficializzato dal presidente Peña Nieto), per il Servizio Sismologico Nazionale del Messico di 8,4, per il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) di 8,1. Il meccanismo che ha generato questo terremoto, ha osservato il sismologo Alessandro Amato dell’Ingv, è legato alla placca oceanica che spinge sotto quella continentale americana. Ha tremato anche l’Angelo dell’indipendenza, lo storico monumento che si trova sul ‘Paseo de la Reforma’ nella Capitale, della quale è uno dei simboli. La colonna, che è stata eretta nel 1910, è crollata durante il terremoto del 1957.

Il forte sisma è stato seguito da altre sei scosse di magnitudo tra 4,4 e 5,7. Lo Us Geological Survey pochi minuti dopo la forte scossa aveva diramato un allerta tsunami che dalla costa occidentale del Messico ha interessato poi Ecuador, Nicaragua, Panama, Guatemala, Honduras, El Salvador e Costa Rica.

Terremoto a Città del Messico: gli abitanti si riversano in strada

La potenza della scossa è stata tale da far tremare anche i palazzi della Capitale, distante dall’epicentro quasi mille chilometri, provocando fughe di massa nelle strade. Le sirene degli allarmi hanno suonato, in alcuni quartieri di Città del Messico è andata via la corrente elettrica e migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni. Il governo messicano ha reso noto che le scuole nella Capitale, Città del Messico, oggi rimarranno chiuse “per poter precedere ad una revisione delle infrastrutture”.

Tomamos la decisión de suspender las clases mañana en todo el estado en tanto se realizan labores de evaluación de edificios.

Sulla città pochi minuti dopo l’allarme hanno cominciato a volare elicotteri della protezione civile per verificare che non vi fossero stati crolli. La compagnia petrolifera statale, Pemex, ha annunciato l’avvio di verifiche sugli impianti, in particolare sulla raffineria di Salina Cruz che si trova nella regione dell’epicentro. Le autorità del Salvador hanno messo in preallarme le comunità locali per un’eventuale evacuazione della popolazione dalle zone costiere.
Come sempre accade in casi di crisi, guerre e calamità, tante informazioni arrivano attarverso i social. Ed è Twitter, in questo caso, a dare la notizia di persone intrappolate nell’Hotel Anel a Oaxaca.