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Le strategie su Regionali e Rai Berlusconi pronto a vedere Salvini

Insieme ad Antonio Tajani voglio far tornare al centro Forza Italia per dare risposte concrete sul fronte dell’imprese, dell’economia e del lavoro». È tonico, motivato Silvio Berlusconi quando di buon mattino dalla residenza di Arcore prende carta e inizia a stendere la road map delle prossime settimane. Nella sua agenda non è ancora previsto l’incontro-confronto con Matteo Salvini. Ma chi lo ha sentito telefonicamente, assicura, che il vertice fra il leader azzurro e quello del Carroccio ci sarà sicuramente «la prossima settimana». È il giorno del pranzo di famiglia allargato, a cui prendono parte anche Gianni Letta, Niccolò Ghedini e Antonio Tajani, presidente dell’Europarlamento e vice degli azzurri. Una colazione di lavoro che chi partecipa definisce «positiva» e in cui si passa in rassegna tutto: dall’attuale situazione in Libia alla manovra economica. Senza perdere di vista il pensiero principale del Cavaliere: il rilancio di Forza Italia.

Le elezioni in Basilicata e Abruzzo

Da ex premier si dice preoccupato per la crisi libica, ricorda il precedente del 2011 quando Gheddafi venne esautorato. Non a caso invoca «un’Europa che invece di dividersi oggi dovrebbe unirsi». Poi in un passaggio si sofferma sull’attuale situazione economica, sulla futura manovra di bilancio, augurandosi che ci sia la flat tax «una misura giusta che è uno dei punti nevralgici del programma del centrodestra». Già, il centrodestra. Da lì passerà qualsiasi tipo di ragionamento. Berlusconi e i suoi più stretti collaboratori affrontano l’annosa questione delle elezioni regionali che si terranno nel prossimo autunno (Abruzzo e Basilicata) e il rilancio del partito azzurro con i congressi locali da convocare che saranno allargati a tutti quei movimenti civici che risiedono nell’orbita del centrodestra.

«Su Foa non ha cambiato idea»

L’ex premier non crede alla «favola» di Forza Italia al 7%, come risulterebbe da alcune rilevazione. Secondo la versione di Berlusconi, gli azzurri veleggiano attorno al 15% e hanno margini di crescita. Ma al tavolo si ricorda il fattore Berlusconi. Ecco perché a un certo punto della colazione di lavoro Tajani la butta lì: «Presidente, si deve candidare alle Europee». Il padrone di casa replica con un sorriso ma ne approfitta per cambiare argomento. Dalle parti di Forza Italia sono infatti convinti che «il fattore Berlusconi» può determinare un balzo in avanti di «almeno» 5 punti percentuali. Ma il tutto dipenderà dal vertice con il leader del Carroccio. Da un lato Berlusconi attende le mosse di Salvini, che tira dritto e continuare a ripetere, ad esempio sul caso Rai, che «su Foa non ho cambiato assolutamente idea». Dall’altro non vede l’ora di incontrarlo per un vertice che Berlusconi, dice, «sarà franco». Si parlerà della tv di Stato che da più di un mese non ha un presidente. La discussione poi ruoterà sul futuro del centrodestra. Berlusconi desidera ricevere garanzie sui prossimi appuntamenti elettorali, «percorso comune o strade separate». Dall’atteggiamento di Salvini in Abruzzo o Basilicata comprenderà se potrà continuare a fidarsi o meno. Intanto l’ex premier prepara la prima uscita: alla kermesse di Fiuggi organizzata da Tajani e da lì il 23 settembre pronuncerà «un discorso politico» in cui detterà la linea al partito.

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