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L'AQUILA NOVE ANNI DOPO, IL PREZZO DELLE CASE CROLLA MA QUELLO DEI NEGOZI ESPLODE

Il volantino di un’agenzia immobiliare

L’AQUILA – Il volantino di un’agenzia immobiliare dell’Aquila tra le mani, l’occhio che cade sull’ultimo annuncio di un locale commerciale che si affitta in una centralissima piazza, oggi cuore della movida, e la mente che corre a 8 lunghi anni fa, quando la fioraia che lo occupava pagava 600 euro mentre oggi, pur “arricchito” da canna fumaria, ne vengono chiesti ben 1.650.
E se la banca dati delle quotazioni immobiliari dell’Agenzia delle entrate continua comprensibilmente a tenere sospesa la rilevazione nelle zone centrali del capoluogo, “nelle quali il mercato immobiliare rimane ancora sensibilmente condizionato dagli effetti del sisma del 6 aprile 2009”, lo storico dello stesso osservatorio indica valori di locazione tra gli 11,3 e i 16,8 euro al metro quadrato nel primo semestre del 2009 nella zona “centrale-interno mura urbiche”.
Quel locale che fino al 6 aprile era locato persino a un prezzo inferiore ai valori dell’Agenzia delle entrate, insomma, oggi supera abbondantemente la quotazione pre-sisma.
I dati del primo semestre del 2009, l’ultimo rilevato, indicano poi tra i 2.500 e i 3.700 il valore di mercato al metro quadrato per i locali commerciali in centro storico. Per acquistare un negozio di 100 metri quadri, dunque, servivano tra i 250 e i 370 mila euro.
Affacciandosi fuori le mura, nella zona “semicentrale-Rivera, Stazione, viale Croce rossa, via Strinella, Collemaggio, Pile, Santa Barbara, Torrione, Santanza e San Sisto”, il valore di mercato e quello di locazione dei negozi restano sostanzialmente invariati tra il primo semestre 2009 e il primo del 2017.
Passando da una forbice tra i 2 mila e 2.800 euro per il valore di mercato e tra i 9,3 e i 13,5 per la locazione, a una tra i 2.100 e i 2.600 al metro quadro di valore e tra i 12 e i 16,3 euro per l’affitto del primo semestre 2017.
Al contrario, per abitazioni civili, il valore di mercato ante-sisma in centro storico era tra i 1.650 e i 2.500 al metro quadrato, ovvero tra i 160 e 250 mila euro per un appartamento di 100 metri quadri, e tra i 4,8 e i 7,2 euro per le locazioni.
Valori, tuttavia, diversi da quelli di mercato, considerando che era difficile, prima del 6 aprile, concludere l’acquisto di un appartamento in buone condizioni di 100 metri quadri a meno di 300-350 mila euro, così come nell’immediata periferia non si trovava a meno di 250-270 mila euro.
Quotazioni oggi inesistenti per il primo caso, per cui occorre tornare a sbirciare il volantino dell’agenzia per rendersi facilmente conto di come sia attualmente possibile accaparrarsi un appartamento di 150 metri quadrati, affrescato e con doppio ingresso, a meno di 200 mila euro. Fino al 2009 non sarebbe bastato il doppio.
I dati si inseriscono in un crollo generalizzato del mercato immobiliare, che vede L’Aquila fanalino di coda in Abruzzo, e destinato a peggiorare con gli alloggi disponibili che aumenteranno con il procedere della ricostruzione.
E smentiscono i proprietari immobiliari, che hanno sempre ribadito come il costo degli affitti dei locali commerciali in centro storico non sia aumentato.
Il bando “Fare centro”, poi, che incentiva il ritorno delle attività economiche in centro storico riconoscendo ai beneficiari anche parte del costo dell’affitto, rischia ora di comportare un’ulteriore lievitazione dei prezzi, secondo alcuni, e secondo i dati, già partita.

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