La seconda casa più cara al mondo (l’ha comprata il cinese Jack Ma)

Donazioni per l’ambiente. L’attenzione di Jack Ma nei confronti dell’ambiente non è una novità, dal momento che aveva già fatto generose donazioni nel tentativo di proteggere il paesaggio naturale della Cina. Jack Ma ha contribuito alla fondazione della Sichuan Nature Conservation Foundation e della Laohegou Nature Reserve nello Sichuan e ha anche creato un fondo per l’ambiente che attualmente ha in dotazione 3 bilioni di dollari. Il portavoce di Alibaba ha affermato che «proteggere l’ambiente cinese sarà sempre la priorità più importante per Jack e continuerà a lottare per questo. Questo acquisto [di Brandon Park, ndr] riflette la convinzione di Jack che abitiamo tutti lo stesso pianeta e che respiriamo la stessa aria, quindi dipendiamo l’uno dall’altro per il nostro futuro». Lo stesso Jack Ma ha detto, durante un intro all’Economics Club di New York: «Il denaro che ho oggi è una responsabilità. Le persone mi hanno dato fiducia».
Le origini di Alibaba. La storia di Alibaba e del Jack Ma che conosciamo oggi è iniziata alla fine degli anni Novanta durante un viaggio negli Stati Uniti. All’epoca il cinese insegnava inglese nelle scuole e aveva 35 anni. Qualche anno dopo avrebbe rievocato il momento che segnò la nascita del suo progetto, Alibababa, con queste parole: «Sedevo in un caffé di San Francisco, e mi venne in mente che il nome Alibaba suona bene. Domandai a una cameriera che passava di lì: “Sa qualcosa di Alibaba?”. Lei disse di sì. Domandai che cosa sapesse di Alibaba, e lei disse: “Alibabà e i quaranta ladroni”. “Ecco il nome!” pensai. Dopo andai per strada e cominciai a domandare in giro a 30 persone diverse se sapevano di Alibaba. Indiani, tedeschi, da Tokyo alla Cina, tutti conoscevano Alibabà. Alibabà aprì il sesamo. Alibabà è una persona buona, lesta negli affari e aiuta il suo villaggio. Così facile da pronunciare, e un nome internazionale. Alibaba apre il sesamo di piccole e medie compagnie. Abbiamo registrato pure Alimama, nel caso qualcuno volesse sposarci!».
Il più grande bazar del mondo. Tornato in Cina, Jack Ma era risoluto a mettere in contatto i “quaranta ladroni”, alias le aziende del Paese, con il resto del mondo. Riuscì a convincere diciassette persone, quelli che sarebbero diventati i suoi soci, i quali accettarono di investire 60 mila dollari nell’impresa. Da allora, Alibaba è diventato il più grande mercato online per le aziende made in China e include Taobao (Ebay cinese), Aliplay (sistema di pagamento come Paypal), il sito di microblogging Weibo (il Twitter cinese) e Alibaba Pictures Group, che ha già investito più di 3 miliardi di dollari nel settore cinematografico. La società, che ha più di 632 milioni di utenti, è stata definita dall’Economist il «più grande bazar del mondo» e nel 2014 ha anche debuttato a Wall