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Khalid Chaouki nuovo presidente della Grande Moschea di Roma

1375972831-khalid-chaouki-kjoF-U1101597865987eSG-1024x576@LaStampa.it.jpgLa più grande istituzione islamica d’Europa – la Grande Moschea di Roma – prova dopo anni dalla sua nascita, a fare un radicale cambiamento e una rottura con il passato, eleggendo a Presidente del Centro islamico Culturale d’Italia, Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico, ma soprattutto ritratto di una seconda generazione di musulmani in Italia.  Si apre così un nuovo scenario su “islam e potere in Italia”, perché questa volta a entrare in campo, è una figura anche politica piena di simboli e prospettive sul futuro dell’islam organizzato nel nostro paese. Il nuovo presidente non solo è una personalità pubblica molto conosciuta tra le nuove generazioni di musulmani in Italia, nonché allo stesso pubblico italiano, ma ha anche una storia alle spalle, scomoda per alcuni, ma un’arma a suo favore, nel momento in cui ha girato le spalle, prendendo posizione e senza ambiguità su un certo islam nostrano, tutt’altro che limpido.

 
Nella Grande Moschea di Roma, nel continuo braccio di ferro tra i diversi paesi sponsor ma soprattutto tra Marocco e Arabia Saudita sembra vincerla il primo. E si sceglie dunque di darsi un’impronta più italiana, giovane e con una visione di un islam moderato e riformista pienamente rispecchiato dal paese dal quale proviene il nuovo Presidente, il Marocco, nonché la maggioranza dei musulmani in Italia. Perché la scelta di Khalid Chaouki, come nuova voce della Grande Moschea di Roma è una scelta promossa e veicolata anche dai piani alti del Marocco, paese membro fondatore del centro islamico romano, che ha avuto non pochi screzi in questi vent’anni con lo storico segretario Redouane Abdallah e gli altri poteri, quali l’Arabia Saudita.
 
La scelta di Chaouki diventa dunque anche una mossa che apre una nuova partita: quella sul riconoscimento attraverso l’Intesa con lo Stato dell’islam. Con il Ministro dell’Interno Marco Minniti sono stati fatti importanti passi avanti, ma con la nuova figura di Chaouki, che porta con sé anche un’esperienza politica e un seguito tra la comunità musulmana, potrebbe aiutare a fare quel passo in avanti che coinvolga anche la base. Insomma, questo nuovo cambiamento promosso dall’unico ente islamico riconosciuto dallo Stato promette un movimento e dibattito ancora più accesso sulla comunità islamica e il suo ruolo in Italia.

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