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Il tavolo di Fico alla stretta finale, lo scenario resta incerto

AGI – È iniziata questa mattina, a Palazzo Montecitorio, la riunione dei capigruppo che fanno parte del tavolo cui è affidato il compito di redigere il programma di maggioranza dopo la crisi di governo innescata da Italia viva. Il tema della giustizia dovrebbe essere al centro dei colloqui della mattinata, al secondo giorno di lavori del tavolo, di iniziativa del presidente della Camera Roberto Fico, sulla base del mandato esplorativo da lui ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Molti i temi divisivi

La strada per la soluzione della crisi  è ancora in salita. Al tavolo conclusosi lunedì sera alle 21 si sono sì registrati passi avanti ma, allo stesso tempo, restano ancora diversi temi divisivi, come il Mes, le politiche sul lavoro, la sanità, le infrastrutture, e non ultimo il capitolo riforme, con i renziani che chiedono una bicamerale, la cui guida potrebbe essere affidata all’opposizione, mentre analogo organismo, sempre per Iv, dovrebbe vedere la luce anche sul Recovery.

Il ritorno al Colle

Entro stasera Fico dovrà dunque salire al Colle per riferire l’esito della sua esplorazione. ‘Tempi supplementari’ non sono previsti, a meno che non si tratti di una manciata di ore. Se l’esplorazione avrà chiuso il cerchio della maggioranza uscente su un nome, quello di Conte, Sergio Mattarella potrà incaricare il premier, e comincerebbe così l’iter scandito da accettazione, lista dei ministri e loro nomina – tenendo conto, in proposito, che solo a quel punto e non prima il Quirinale diventa centrale nel vaglio dei nomi – e giuramento.

Le possibili alternative al Conte ter

Se invece Iv non desse il via libera a Conte si aprirebbero altre strade, che il Presidente della Repubblica potrebbe imboccare dopo un secondo eventuale giro di consultazioni. Oggi al tavolo di Montecitorio dovrebbe essere di scena il tema della giustizia ma forse il nodo che rende difficile, al momento, fare pronostici sull’esito del tavolo a Montecitorio è proprio sul come dovrà terminare i suoi lavori, che dovrebbero concludersi alle 13: per Iv, i quindici ‘sherpa’ riuniti nella Sala della Lupa dovrebbero mettere nero su bianco in un documento i punti programmatici dell’eventuale nuovo governo. Posizione che non vede il favore di Pd e M5s, nè delle forze minori.

I timori per una rottura sui nomi

Su tutto, il timore nella maggioranza è quello di un ‘bluff’ di Renzi, destinato a esplodere quando si discuterà della squadra di governo, tanto da far saltare il tavolo. Tema, quello della fatidica lista dei ministri, che in effetti esula dal perimetro dell’esplorazione di Fico e sul quale tuttavia ieri è nato un tavolo parallelo dei partiti, tanto da agitare non poco gli animi.

Opposizione divisa 

Situazione tesa anche dal lato dell’opposizione. Se da FI si moltiplicano i segnali per un superamento dell’attuale perimetro della maggioranza, Giorgia Meloni per FdI ha ricordato che quello delle elezioni è stato uno scenario non escluso dallo stesso Mattarella nel corso delle consultazioni al Quirinale, mentre dal leader leghista, Matteo Salvini, è arrivato un altro segnale di guerra. “Se vanno al Quirinale e vengono concessi loro altri giorni, non avrei modo di commentare in maniera educata questa perdita di tempo”, avverte.

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