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IL COMUNE SBLOCCA IL 90% DEGLI 11 MILIONI, MA LA TERCAS VEDE PROBLEMI; PROFESSIONISTI E AMMINISTRATORI NEL FRATTEMPO HANNO EMESSO LE FATTURE SISMA 2009: LA BANCA RIFIUTA DI PAGARE LE FATTURE, CONSORZIO RISCHIA GUAI SERI

Palazzo Gualtieri L’Aquila

di Alessia Centi Pizzutilli
L’AQUILA – Si concludono ingenti lavori nell’ambito della ricostruzione post-terremoto 2009 dell’Aquila, il Comune sblocca il 90 per cento delle somme presenti sul conto corrente vincolato, ma la Banca rifiuta senza motivo di pagare le fatture emesse da professionisti e amministratori.
È quanto sta accadendo al Consorzio di piazza Santa Giusta del capoluogo abruzzese, che ha eseguito opere di consolidamento e restauro dello storico palazzo Gualtieri per un importo di 11 milioni di euro.
Come avviene in altri lavori privati, il Consorzio ha aperto un conto corrente vincolato con la filiale aquilana della Banca Tercas, sul quale far confluire l’erogazione del contributo da parte della Cassa depositi e prestiti.
I problemi sono iniziati nel 2016, quando la Tercas è stata assorbita dalla Banca Popolare di Bari (Bpb): a giugno 2017 l’istituto di credito ha rifiutato per due volte il pagamento delle fatture, nonostante il Consorzio avesse presentato un provvedimento ad hoc del settore Ricostruzione privata che autorizzava l’istituto al pagamento.
“Inizialmente la filiale sosteneva che l’autorizzazione comunale non fosse redatta in maniera corretta, costringendo gli uffici del settore Ricostruzione a riformulare nuovamente il provvedimento – racconta ad AbruzzoWeb Stefano Di Salvatore, presidente del Consorzio di piazza Santa Giusta – Nonostante questo la Bpb ha proceduto al pagamento solo parziale della somma, liquidando una delle cinque fatture presentate, senza una giustificazione o comunicazione motivata ai rappresentanti”.
Un iter travagliato e la poca chiarezza hanno portato il presidente del consorzio a diffidare, nel mese di luglio, la Banca, ma senza ottenere alcuna replica.
Nel frattempo il Comune dell’Aquila autorizza il pagamento in favore del Consorzio “fino al 90% delle somme disponibili”. “Anche in questo caso, tutto tace dalla banca e il pagamento non viene effettuato – prosegue – Il direttore della filiale aquilana dichiara di essere impossibilitato a procedere al pagamento a causa di un anomalo comportamento ostativo di un ‘ufficio speciale’ dislocato nella filiale Bpb della città di Teramo che, di fatto, impedirebbe lo sblocco del conto corrente vincolato”.
Continuando l’assoluto silenzio dell’istituto di credito, a questo punto il Consorzio invia un esposto alla Banca d’Italia, che immediatamente invita la Popolare di Bari a “fornire un adeguato e sollecito riscontro sulla questione segnalata”, riscontro mai avuto.
Per paradosso, alla luce di questa situazione a oggi è il Consorzio che risulta moroso nei confronti dei professionisti e gli amministratori che hanno emesso fatture regolari a seguito dei lavori di ricostruzione e ristrutturazione; gli stessi che potrebbero procedere per vie legali proprio contro il Consorzio.
Per evitare questo e spiegare agli interessati i dettagli di ciò che è accaduto, nei prossimi giorni si terrà un’assemblea.
“Per tali motivi crediamo che il Comune dell’Aquila debba prendere coscienza di tale problematica, che potrebbe interessare nel futuro altri consorzi e altri professionisti – conclude Di Salvatore – Non a caso, abbiamo già avviato dei colloqui sia con il sindaco, Pierluigi Biondi, sia con il dirigente del settore, Vittorio Fabrizi, i quali hanno fin da subito dichiarato la loro disponibilità a cercare di capire e risolvere la questione”.
“Un atteggiamento propositivo e di collaborazione che, ad oggi, non abbiamo riscontrato da parte dell’Istituto di credito”, rimarca infine.

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