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Gli Scavi? Pagano gli Inglesi

Ha dell’incredibile la storia degli scavi archeologici di Interamna Lirenas, la città romana fondata nel 342 a.c. Lirenas era una città ricca e doveva questa agiatezza al fatto che era situata all’incrocio di due importanti arterie: il fiume Liri-Garigliano che collegava il mare con l’entroterra e la via Latina verso sud.  La città è stata rinvenuta nei Pressi di Pignataro Interamna già nel 1947. L’attività archeologica vera e propria è iniziata nel 2010 con i primi rilevamenti con le sonde, mentre gli scavi sono iniziati nel 2013 con una condivisione dei costi al 50% con il comune di Pignataro.
“L’area degli scavi attuali – afferma il prof. Alessandro Launaro (in foto) docente di storia a Cambridge – interessa la superficie di un ettaro e si concentra sulla superfice del teatro cittadino, mentre il comune di Pignataro ha acquistato da privati altri due ettari anch’essi destinati in futuro all’esplorazione. In realtà la superfice totale della città pare sia di 16 ettari, una enormità rispetto alle configurazioni urbane del tempo”. Insomma c’è ancora tanto da far venir fuori. Da quest’anno però la situazione economica è cambiata: il comune qualche mese fa ha dichiarato il dissesto finanziario e quindi ha messo fine a qualsiasi intervento. Qui nasce la novità: l’Università di Cambridge convinta che il sito archeologico sia di grande importanza storica e che la superfice da esplorare sia ancora enorme ha deciso di finanziare con fondi propri e con donazioni di privati i prossimi lavori di scavo. Alla luce di questa decisione anche un privato italiano, il sig. Silvestro Evangelista, ha preso coraggio ed ha deciso di contribuire con fondi propri. Quello che manca adesso è un più deciso intervento della Sopraintendenza archeologica del Lazio. Come succede spesso in Italia non ci si rende conto del patrimonio che si ha a disposizione. Anche sul nostro territorio gli inglesi arrivano prima.

 

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