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Frosinone, il prefetto contro remake hard de La ciociara. "Pronti a sequestro" E' polemica sul rifacimento porno della pellicola che ha raccontato le violenze subite durante la seconda Guerra mondiale dalle donne del Basso Lazio

e il remake in chiave hard del film “La Ciociara” verrà proiettato nelle sale, la Prefettura di Frosinone è pronta a sequestrarlo. Mentre sul caso è esplosa la polemica, che ben presto ha travalicato i confini del basso Lazio ed è approdata direttamente nei Palazzi romani, con un duro intervento della senatrice Maria Spilabotte, a prendere posizione pubblicamente oggi è stato lo stesso prefetto del capoluogo ciociaro, Emilia Zarrilli.
Durante la seconda guerra mondiale, mentre gli alleati marciavano verso Roma, le truppe marocchine inquadrate nel corpo di spedizione francese si resero protagoniste di violenze inenarrabili, stuprando e anche uccidendo decine di donne in Ciociaria e nei centri limitrofi della provincia di Latina. Orrori passati alla storia col nome di “marocchinate”. Ferite ancora aperte in quei paesi del basso Lazio e note al grande pubblico proprio grazie al film “La Ciociara” di Vittorio De Sica, tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia e interpretato da Sophia Loren, che con tale pellicola conquistò anche l’Oscar.
In provincia di Frosinone la notizia che di quel film sia stato fatto un remake a luci rosse, girato in Ungheria dal regista e produttore di film pornografici Mario Salieri, ha sollevato un’ondata di sdegno. La senatrice Spilabotte ha parlato di un’offesa verso “il territorio e verso tutte le donne”. Un caso che sta prendendo anche la peggiore delle pieghe, con il rappresentante locale dii Casapound, Fernando Incitti, che è arrivato a minacciare via social network regista e attrice principale, la pornostar Roberta Gemma, 37enne di Marino.
A prendere una posizione forte oggi è stato però il prefetto di Frosinone, Emilia Zarrilli. “Mi auguro che questa pellicola venga bloccata – ha sostenuto Zarrilli, una tra gli artefici della costituzione della Dia

– visto che sarebbe uno scempio”. In caso contrario, però, il prefetto ha specificato di essere pronta a ricorrere a un’interpretazione “un po’ estensiva dei motivi di ordine e sicurezza pubblica per impedire che questo scempio – ha ribadito – possa essere attuato”. Ha infine aggiunto che la Prefettura sta studiando le norme sul diritto d’autore per arrivare, sempre se necessario, al sequestro della pellicola una volta che dovesse essere proiettata nelle sale.

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