Fiorenzo Fraioli: Un imperativo morale
Un imperativo morale
Tra meno di nove mesi ci saranno le elezioni politiche, in una situazione di completo disfacimento del progetto ordoliberista di unione europea, eppure, nonostante ciò, non v’è ancora traccia visibile di un effettivo processo costituente per la creazione di una proposta credibile di uscita da questa follia antipopolare e antinazionale. L’aspetto grave di questa situazione è che non mancano le forze e le risorse per organizzare una partecipazione alle elezioni politiche, ma queste risultano divise e del tutto scoordinate, col risultato che siamo ridotti a sperare che siano la Lega Nord e/o Fratelli d’Italia a inserire questa prospettiva nei loro programmi. Tutto ciò è assolutamente vergognoso, dirò di più: rivoltante.
E’ rivoltante e disgustoso, soprattutto sul piano morale, il fatto che, mentre assistiamo alla distruzione del popolo italiano e alla disarticolazione della sua Patria, coloro che pure hanno ben compreso i meccanismi che sono alla base di questo processo di accelerato strangolamento non trovino la forza di agire e, soprattutto, la determinazione necessaria a superare le reciproche animosità. Le quali traggono origine, di ciò vi è ormai evidenza cristallina, non da effettive divergenze nelle analisi, bensì dall’egoistico e disgustoso attaccamento al miserevole ruolo che ogni gruppuscolo sovranista è riuscito a ritagliarsi, del quale è sommamente geloso. Una responsabilità che non è solo dei sedicenti e cosiddetti “grandi capi“, ma anche dei seguaci che all’uno o all’altro fanno riferimento, essendone creditori di vane promesse di ricompensa il dì glorioso in cui il partituncolo o l’associazioncella dovesse, prevalendo sulla concorrenza, addivenire all’immancabile conquista del potere. Immancabile perché fondata sull’analisi più stringente e corretta, mentre tutte le altre sono lacunose, e quindi errate.
Tra meno di nove mesi ci saranno le elezioni politiche, in una situazione di completo disfacimento del progetto ordoliberista di unione europea, eppure, nonostante ciò, non v’è ancora traccia visibile di un effettivo processo costituente per la creazione di una proposta credibile di uscita da questa follia antipopolare e antinazionale. L’aspetto grave di questa situazione è che non mancano le forze e le risorse per organizzare una partecipazione alle elezioni politiche, ma queste risultano divise e del tutto scoordinate, col risultato che siamo ridotti a sperare che siano la Lega Nord e/o Fratelli d’Italia a inserire questa prospettiva nei loro programmi. Tutto ciò è assolutamente vergognoso, dirò di più: rivoltante.
E’ rivoltante e disgustoso, soprattutto sul piano morale, il fatto che, mentre assistiamo alla distruzione del popolo italiano e alla disarticolazione della sua Patria, coloro che pure hanno ben compreso i meccanismi che sono alla base di questo processo di accelerato strangolamento non trovino la forza di agire e, soprattutto, la determinazione necessaria a superare le reciproche animosità. Le quali traggono origine, di ciò vi è ormai evidenza cristallina, non da effettive divergenze nelle analisi, bensì dall’egoistico e disgustoso attaccamento al miserevole ruolo che ogni gruppuscolo sovranista è riuscito a ritagliarsi, del quale è sommamente geloso. Una responsabilità che non è solo dei sedicenti e cosiddetti “grandi capi“, ma anche dei seguaci che all’uno o all’altro fanno riferimento, essendone creditori di vane promesse di ricompensa il dì glorioso in cui il partituncolo o l’associazioncella dovesse, prevalendo sulla concorrenza, addivenire all’immancabile conquista del potere. Immancabile perché fondata sull’analisi più stringente e corretta, mentre tutte le altre sono lacunose, e quindi errate.