Prima direzione nazionale con 250 dirigenti della nuova forza politica lanciata da Berlusconi. E corteo anti caccia alla vigilia dell’apertura della stagione venatoria. L’ex ministra: “Basta, togliamo i fondi e alziamo le tasse. Visita di idoneità per chi spara”

L’ex ministra ha aperto i lavori con una relazione sull’organizzazione e il percorso del partito nei prossimi mesi, fino al traguardo elettorale. Circa 250 i dirigenti (nazionali regionali e provinciali) provenienti da tutta Italia per discutere ed approvare le linee programmatiche del Movimento, che intende schierare il proprio simbolo nelle elezioni locali e generali della prossima primavera. “Oggi siamo qui per aprire la campagna elettorale – ha annunciato Brambilla – c’è chi dirà che è troppo presto ma noi siamo convinti di essere perfettamente in orario. Intendiamo schierare il nostro simbolo in tutte le competizioni sia nazionali, sia locali, fino al comune più piccolo d’Italia. Ci sono io, come ci sono esponenti dei Verdi (un caso lo strappo di Rinaldo Sidoli, il dirigente dei Verdi con delega agli animali passato con la nuova formazione, ndr), e diamo rappresentanza a un mondo importante, a tutti i delusi delle politiche ambientaliste e animaliste di questo governo”. In Italia, aveva spiegato Berlusconi annunciando la novità politica, “sono 7,5 milioni di famiglie che hanno un animale in casa, e sono la metà delle famiglie italiane”.
Per la fondatrice del Movimento c’è “un vuoto assoluto” della politica attuale su questi temi che “non interessano ai partiti ma interessano molto alla gente. A noi non interessano le ideologie. Parleremo con tutte le forze che vorranno confrontarsi su questi temi. Sentirete parlare di noi”.
La caccia tema sensibile. “Deve finire – sentenzia l’ex ministra – ci metteremo tanto, forse ci vorrà un referendum, ma in ogni caso bisogna ridurre questa benedetta caccia. Noi abbiamo diritto
a passeggiare per i boschi senza che ci sparino. Riduciamola due giorni alla settimana, e rendiamo obbligatoria una visita di idoneità, perché questi cacciatori sono anziani, gli trema la mano: visitiamoli, vediamo in che stato sono”. E ancora: “Alziamo la tassazione per il possesso delle licenze, ma soprattutto togliamo i fondi che il ministero elargisce ogni anno alle associazioni di cacciatori. Perché a loro i soldi e a noi no? Sto parlando di milioni”.