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Catalogna, caccia all'ultimo terrorista. Il governo non innalza l'allerta al massimo livello. "Cellula smantellata, non esiste minaccia di nuovo attacco"

Catalogna, caccia all'ultimo terrorista. Il governo non innalza l'allerta al massimo livello. "Cellula smantellata, non esiste minaccia di nuovo attacco"Younes Abouyaaqoub nella foto segnaletica diffusa dalla polizia
 (ansa)

 
Ricercato Younes Abouyaaqoub, 22 anni, il più riservato dei membri del gruppo radicalizzato composto di giovani di origini marocchine, tutti residenti a Ripoll. La polizia lo ha cercato senza esito sui bus a Girona e Garrìgas. Potrebbe aver passato la frontiera a bordo di un mini-van, il terzo mezzo noleggiato. Fonti investigative: veicolo localizzato giovedì, vuoto, dopo un incidente stradale. Nuova rivendicazione Isis.
E’ caccia al potenziale ultimo componente della cellula terroristica responsabile degli attentati in Catalogna e nuovo, presunto autista del furgone che giovedì pomeriggio ha falciato i passanti sulla Rambla di Barcellonariuscendo poi a dileguarsi. Si tratta del 22enne Younes Abouyaaqoub, figura dallo spessore improvvisamente cresciuto con l’avanzare delle indagini, arrivando a stagliarsi persino quale possibile vertice del nucleo radicalizzato che ha seminato la morte in Catalogna. In realtà, il più autentico responsabile del piano terroristico sarebbe morto, e letteralmente sepolto dalle macerie, nell’esplosione della casa di Avenacar mercoledì scorso, un giorno prima degli attentati: l’imam Abdel Baki Essati, intorno al quale nella cittadina di Ripoll si sarebbe radicalizzato il gruppo di giovani, tutti di origini marocchine, passato poi all’azione.
Per gli attentati di Barcellona e Cambrils è giunta una nuova rivendicazione dello Stato Islamico, che in un comunicato pubblicato su Telegram scrive di “oltre 120 crociati ed ebrei feriti o uccisi” per mano di “jihadisti” che hanno agito in “due gruppi”. Lo riferisce il Site. Una prima rivendicazione della strage sulla Rambla era arrivata tramite l’agenzia Amaq, fiancheggiatrice dell’Isis. Nonostante l’accaduto, in Spagna l’allerta resta, pur con dispositivo rafforzato, al livello 4, fissato già nel giugno del 2015. Innalzarlo al livello 5, il più alto, avrebbe consentito al governo spagnolo di adottare misure straordinarie, come la mobilitazione delle forze armate e la dislocazione di 5mila militari per la sorveglianza su siti strategici possibili obiettivi dei terroristi, come stazioni, aeroporti o centrali elettriche. Evidentemente uno sforzo ritenuto non necessario. Come ha spiegato il ministro dell’Interno spagnolo, Juan Ignacio Zoido, “non esiste la minaccia imminente di un nuovo attacco” e la “cellula dietro gli attentati è stata smantellata”.
Complessivamente, il Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, ha individuato 12 presunti componenti della cellula terroristica: cinque sono stati uccisi a Cambrils, due sono morti nell’esplosione di Alcanar e quattro sono stati arrestati. I giovani avevano occupato la casa abbandonata di Alcanar,  200 chilometri a sud di Barcellona, dove stavano preparando gli ordigni per una serie di attacchi nella capitale catalana. La casa era saltata in aria mercoledì notte, obbligandoli a cambiare un piano che prevedeva l’esplosione tra la folla di furgoni carichi esplosivo. Secondo La Vanguardia, che cita fonti di polizia, nel covo saltato in aria sono state trovate tracce di acetone, perossido di idrogeno, 106 bombolette di butano e altro materiale per assemblare esplosivo di tipo tatp.
Per un giorno e mezzo, a partire dalla strage sulla Rambla di Barcellona di giovedì, passando per l’attacco sul lungomare di Cambrils e l’uccisione di cinque terroristi nella località turistica sulla costa catalana, la figura chiave della cellula islamista sembrava essere un 17enne: Moussa Oubakir, che avrebbe utilizzato i documenti del fratello maggiore Driss per noleggiare i furgoni da utilizzare nell’azione e a lungo ritenuto essere al volante del van lanciato sulla folla della Rambla. Una corsa mortale lunga 600 metri, costata la vita a 13 persone di cui tre italiane. Moussa era ricercato assieme ad altri tre giovani: Mohamed Hychami, 24 anni, Said Aallaa, 18, e appunto Younes Abouyaaqoub. Nella serata di venerdì, i cadaveri di Moussa, Hychami e Aalla sono stati formalmente identificati tra quelli dei cinque terroristi uccisi dalla polizia a Cambrils, dopo che la loro auto aveva falciato mortalmente una donna, la 14ma vittima degi attentati, e ferito altre sei persone, tra cui un agente.
Da quel momento, Younes Abouyaaqoub è diventato l’obiettivo numero uno. Secondo informazioni raccolte dalla polizia, il 22enne era il più riservato del gruppo di giovani, tutti di origini marocchine e residenti nella cittadina catalana di Ripoll, che negli ultimi mesi trascorrevano molto tempo insieme, senza dare segnali di una allarmante radicalizzazione. Per intercettarlo, nella notte la polizia ha perquisito due bus a Girona e Garrìgas senza esito. Secondo i media, la polizia spagnola non esclude che Abouyaaqoub possa essere riuscito a passare in Francia. Un’altra ipotesi fatta dagli investigatori è che invece appartengano a Younes Abouyaaquob i resti umani di un secondo morto nell’esplosione della casa di Avenacar, riemersi ieri dalle macerie. In questo caso, il terrorista in fuga sarebbe un tredicesimo membro della cellula ancora non identificato.
Alla fuga in Francia di Abouyaaqoub  si poteva ricondurre la segnalazione fatta dalle autorità spagnole a quelle francesi relativa al passaggio della frontiera di un mini-van Renault Kangoo, il terzo mezzo noleggiato dai terroristi assieme a due furgoni. Ipotesi destituita di fondamento secondo quanto riferisce l’Ansa, che citando fonti vicine all’indagine dà il Kangoo individuato già nella giornata di giovedì. Il Kangoo sarebbe stato noleggiato giovedì 17 agosto, giorno degli attentati, da Mohamed Hychami in un’agenzia di Parets del Villes, per essere localizzato, ormai vuoto, più tardi lungo l’autostrada Ap7 all’altezza di  Baix Camp, vicino a Cambrils, dove il mezzo aveva avuto un incidente. La polizia stradale aveva trovato all’interno il contratto di noleggio firmato da Hychamy e una carta di credito intestata a Said Aalla, altro membro del commando. Della segnalazione del veicolo da parte degli spagnoli ai francesi si era invece saputo venerdì.
Quanto ai furgoni, da fonti vicine all’indagine l’Ansa apprende che i terroristi avrebbero voluto noleggiare un unico mezzo di dimensioni più grandi. La mattina di mercoledì 16 agosto, ancora Mohamed Hychami e lo stesso Younes Abouyaaqoub si erano presentati presso un’autonoleggio di Santa Perpetua de Mogoda ma erano stati considerati troppo giovani e inesperti per guidare un furgone di grandi dimensioni. I due avevano dovuto ripiegare su due Fiat Toledo bianchi. Uno, ritirato la mattina stessa, ritrovato parcheggiato nella località di Vic. L’altro,

noleggiato ufficialmente a nome di Youness Abouyaaqoub e Driss Oukabir,  era stato prelevato nel pomeriggio, alle ore 16: poco più di 24 ore dopo, intorno alle 17 di giovedì 17 agosto, quel furgone concludeva la sua corsa omicida sulla Rambla schiantandosi contro un chiosco.

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