Brindisi, tangenti ed escort in cambio di appalti: 12 arresti, anche due sindaci

Brindisi, tangenti ed escort in cambio di appalti: 12 arresti, anche due sindaci

CRONACA
Le indagini dei carabinieri di San Vito dei Normanni sono durate quasi tre anni. Obiettivo quello di smantellare un’associazione a delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione. Gli imputati, politici ed amministratori comunali, sono accusati di aver favorito una società di Carovigno (Brindisi) per la raccolta di rifiuti solidi e urbani in cambio di soldi e favori.
Tangenti in cambio di appalti per lo smaltimento dei rifiuti. Soldi che i politici e gli amministratori comunali ricevevano sotto forma di finanziamenti illeciti ai partiti ed escort. Con queste accuse stamattina sono finite in manette 12 persone nel brindisino. Tra loro anche due sindaci: il primo cittadino di Torchiarolo, nonché ex consigliere provinciale di Brindisi, Nicola Serinelli, e quello di Villa CastelliVitantonio Caliandro.
Le indagini dei carabinieri di San Vito dei Normanni sono proseguite per quasi tre anni, dal novembre 2014 ad oggi, con l’obiettivo di individuare e smantellare quella che gli inquirenti definiscono un’associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione. I fatti su cui si sono concentrate le indagini sono stati commessi fino al novembre 2015. Le persone coinvolte sono esponenti della P.A., sia preposti alla sfera politica che amministrativa di diversi enti locali: secondo l’accusa, erano “dediti a un sistematico mercimonio dei poteri pubblici loro assegnati”.
Le dodici ordinanze di custodia cautelare, alcune in carcere e altre ai domiciliari, sono state eseguite in vari comuni delle province di Brindisi e Bari e nella città di Potenza. Gli imputati sono accusati di aver favorito una società di Carovigno (Brindisi) per la raccolta di rifiuti solidi e urbani, “attraverso reiterate violazionidei doveri di imparzialità, correttezza e buon andamento dell’operato della pubblica amministrazione”. Il “buon esito dei patti corruttivi” veniva garantito anche dai soldi fatti finire nelle casse dei partiti politici, da truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché dal favoreggiamento della prostituzione. Sono questi gli altri reati emersi durante le indagini, oltre a quello di falso e altri delitti minori .
Tra le persone arrestate, oltre ai due primi cittadini dei due comuni del brindisino, ci sono anche i vicesindaci di Poggiorsini (Bari) e Torchiarolo (Brindisi), nonché il direttore generale dell’Azienda di servizi ecologici di Manfredonia (Foggia) vari dirigenti di uffici tecnici comunali e incaricati di pubblico servizio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto