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Ama al collasso, caos raccolta: cassonetti pieni e rifiuti in strada a Roma

Col caldo, non è più ” solo” una questione di igiene e degrado. Basta che un gabbiano o un topo sventrino i bustoni accalcati fuori dai cassonetti per far “evaporare” i liquidi dei rifiuti che rimangono in strada.
Perché dal centro alla periferia la raccolta procede a macchia di leopardo, con conseguente rabbia dei cittadini. Che, ovviamente, non ci stanno e continuano a inviare segnalazioni al Comune – tramite email o chiamando allo 060606 – al municipio o all’Ama di zona, che però in alcuni casi ha anche smesso di rispondere.
Accade per esempio all’Esquilino, “dove proviamo a chiamare il numero che abbiamo sempre contattato, ma ormai suona a vuoto ” , racconta rassegnato Gennaro Berger del comitato Esquilino Vivo. Sì, rassegnato, perché le strade del quartiere sono in una condizione pietosa. In via Arco San Vito, per esempio, l’attesa del bus è davanti a una discarica abusiva: un cestino non viene svuotato da giorni e tutt’intorno, a meno di un metro dalla fermata dell’Atac, sono stati lasciati bustoni e sacchetti.
A Porta Maggiore ogni genere di rifiuti – ci sono addirittura scarpe e un passeggino – sono abbandonati nei giardini, mentre in via Principe Amedeo decine di bottiglie di birra vuote non sono state portate alle campane del vetro, ma abbandonate in strada.
In via Ferruccio gli animali hanno sventrato i bustoni fuori dai secchioni: tra l’immondizia c’è anche uno scaldabagno. Non va meglio in via Merulana, né a piazza Vittorio e dintorni.
Il comitato Esquilino cerca di fare quello che può smaltendo scatoloni e bancali che occupano gli angoli delle strade. Ma il volontariato da solo non basta.
Non va meglio, anzi molto peggio in periferia: ” Acilia Madonnetta è diventato ormai una discarica a cielo aperto”, denuncia Margy Testa. Con i cassonetti ” davanti ad un asilo di infanzia che alle 8 aprirà i battenti e i piccoli ospiti faranno la gimkana tra i rifiuti”.
E se eri sera è scattato il nuovo piano d’intervento di pulizia straordinaria, diserbo, lavaggio e sanificazione di 32 chilometri di strade in zona Aurelia ( compresa ovviamente la consolare), in altre zone della città la situazione continua a essere critica: tra Bravetta e Pisana la raccolta è a singhiozzo come anche a Corviale, Marconi e Portuense, mentre ” in viale Morandi e via De Chirico i rifiuti sono sempre in terra, mentre in via Da Cremona l’Ama non entra proprio “, spiega da Tor Sapienza Elvio Macario.

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