EXITO STYLE

A Mogadiscio la strage degli ambulanti: oltre 270 vittime per attentato con un camion bomba

A Mogadiscio la strage degli ambulanti: oltre 270 vittime per attentato con un camion bomba
L’edificio distrutto dall’attentato con il camion bomba (reuters)

Si aggrava il bilancio della strage compiuta ieri nel centro della capitale somala: i feriti sono centinaia. Sospetti sui terroristi islamici di al Shebaab

ROMA – Sono oltre 270 i morti dell’attentato di Mogadiscio, dove un camion imbottito di esplosivo è esploso davanti all’hotel Safari ed al ministero degli Esteri sulla grande arteria centrale Jidka Afgooye. L’ultimo bilancio parla di 276 vittime e circa 300 feriti. Negli ospedali è emergenza: mancano le attrezzature, i medicinali e il sangue per poter tenere in vita i feriti, così il bilancio rischia di aggravarsi ulteriormente.
L’esplosione è avvenuta intorno alle 14.40 italiane di sabato. Il Safari Hotel in parte è andato distrutto, mentre la polizia stava seguendo il mezzo perché ritenuto “sospetto”.
Che il bilancio fosse destinato ad aggraversi drammaticamente rispetto alle 30 vittime accertate, era stato già il comandante della polizia di Mogadiscio, Mahad Abdi Gooye, spiegando che “è molto probabile che il numero dei morti aumenti nelle prossime ore, dato anche l’alto numero dei feriti”. Molte persone erano rimaste inoltre sepolte sotto le macerie.

L’attacco non è stato ancora rivendicato. La polizia segue la pista dei terroristi islamisti di al-Shebaab, legati ad al Qaeda dal 2012, che in passato hanno seminato morte per le strade della città con attacchi simili.
Il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano si è detto “sconvolto dall’attacco orribile contro gente innocente” e con un tweet ha espresso “vicinanza e condoglianze al popolo ed al governo della Somalia”.
La gran parte delle vittime è costituita da venditori ambulanti che si trovavano sulla grande arteria stradale , in cui è esploso il camion-bomba. “In dieci anni di primo soccorso non abbiamo visto nulla di simile”, ha scritto in un tweet il servizio Aamin Ambulance.
E sarebbe potuta essere peggiore: un secondo camion bomba, secondo alcune fonti investigative, era pronto ad esplodere davanti alla vecchia sede della Somalia Airlines, nel quartiere di Wadajir, lo stesso dove sorge l’Hotel Safari e contiguo all’aeroporto.
Si tratta dell’attacco più sanguinoso dalla ultime elezioni presidenziali dello scorso 8 febbraio, vinte dall’ex premier Mohamed Abdullahi Mohamed, conosciuto con il soprannome di ‘Farmajo’ per la sua predilezione per i prodotti caseari, Elezione che si sperava dessero una parvenza di stabilità alla Somalia dal 1991 – caduta di Siad Barre – considerato dalla comunità internazionale “Stato fallito” per eccellenza, tanto da indicarlo come modello negativo ma al tempo stesso facendo poco per rimetterlo in piedi e non lasciarlo in balia del terrorismo locale e internazionale.
L’attentato è avvenuto a 2 giorni dalla visita a Mogadiscio dei vertici del comando militare americano per l’Africa, ricevuti dal capo dello Stato nelle stesse ore in cui si dimettevano il ministro della Difesa e il capo delle Forze armate somali.
Gli Shebaab controllano ancora il centro ed il sud della Somalia e puntano a ricreare proprio a Mogadisco uno Stato islamico sulle orme delle Corti Islamiche che controllavano il paese fino al 2006, quando grazie all’intervento delle truppe etiopiche e degli Stati Uniti il cosiddetto allora Governo di Transizione di Baidoa, riprese il controllo della capitale.

POST A COMMENT