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Dichiarazione IVA precompilata 2021: cos’è e come si fa

Il 2021 è foriero di novità, per i contribuenti italiani. Da un lato troviamo iniziative volte a favorire il recupero dell’evasione fiscale e i pagamenti digitali (vedi la lotteria degli scontrini o il cashback di Stato), dall’altro, invece, l’Erario mette in campo misure il cui scopo è quello di semplificare le procedure delle dichiarazioni fiscali periodiche. Così, dopo l’introduzione del 730 precompilato, rivolto a tutti i lavoratori dipendenti, l’Agenzia delle Entrate si prepara a introdurre la dichiarazione IVA precompilata.

Dichiarazione IVA precompilata: cos’è e chi riguarda

In attesa della riforma complessiva del fisco che, secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, dovrebbe permettere ai titolari di partita IVA di dire addio al sistema basato su Saldo e Acconto, l’AE ha lanciato a inizio 2021 la dichiarazione IVA precompilata.

Accessibile da un’area dedicata del sito dell’Agenzia delle Entrate, la dichiarazione IVA precompilata consente ai titolari di partita IVA di automatizzare le comunicazioni periodiche. Accedendo alla loro area personale, i professionisti troveranno tutte le informazioni riguardanti le operazioni IVA compiute a partire dal 1 gennaio 2021, registrate grazie alla fatturazione elettronica. Qui, ad esempio, ci saranno le fatture emesse, gli acquisti fatti, e tutto ciò che riguarda la loro attività professionale.

In questa prima fase, la dichiarazione IVA precompilata riguarderà poco meno del 60% dei titolari di partita IVA del nostro Paese. Come spiegato dal direttore Ruffini, i primi a poter optare per la dichiarazione precompilata saranno i soggetti a regime ordinario che hanno optato per la liquidazione trimestrale. In totale, si prevede che i contribuenti che potranno fare la dichiarazione IVA precompilata saranno circa 2,3 milioni.

Come fare dichiarazione IVA 2021 precompilata

A fine trimestre, i professionisti potranno decidere di accettare la liquidazione IVA proposta dall’Agenzia, oppure integrare le informazioni con altre a loro disposizione. Per l’integrazione, i titolari di partita IVA avranno a loro disposizione 30 giorni. Passato questo lasso di tempo, la dichiarazione si riterrà approvata.

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