EXITO STYLE

Emergenza maltempo

La pioggia concede una tregua, inizia la conta dei danni

Viabilità difficile lungo la costa a causa degli allagamenti, frane nelle zone interne, fiumi gonfi ma negli argini. Erosione, i balneatori chiedono lo stato di emergenza, mentre a Prati di Tivo si brinda alla neve e si fissa la data di avvio della stagione sciistica
PESCARA. La pioggia si è presa una pausa in Abruzzo dopo che che ieri è caduta per 24 ore di fila creando problemi sulla costa, al confine fra le province di Pescara e Teramo. Inizia la conta dei danni. Il mare in burrasca ha eroso lunghi tratti di spiaggia e i balneatori chiedono lo stato di emergenza.

VIABILITA’. Restano i disagi tra Silvi e Pineto dove la Statale Adriatica è allagata in alcuni tratti. Problemi anche sull’autostrada A14 Adriatica, dove è stato chiuso il tratto tra Pineto e Pescara Nord in direzione sud per allagamenti. Anche la circolazione ferroviaria è stata interrotta sulla linea adriatica, per poi riprendere, per il rischio di esondazione del torrente Piomba. Scuole chiuse in quasi tutti i comuni costieri.
SPIAGGIA. Il presidente del Sib Confcommercio Riccardo Padovano lancia l’Sos per quanto riguarda la costa flagellata dal mare in burrasca: “La situazione è drammatica ovunque, ma i danni più ingenti agli stabilimenti balneari si stanno verificando a Francavilla dove occorre intervenire con somma urgenza per situare una radente a venti metri dalle strutture a protezione delle stesse, quantomeno per salvare il salvabile”. La Regione Abruzzo deve dichiarare lo stato di emergenza e in tal modo superare tutte le pastoie burocratiche che impediscono di intervenire con immediatezza, ricorrendo alla procedura di pronto intervento. Al riguardo chiediamo anche al Presidente D’Alfonso di autorizzare i Comuni ad attingere a quelle risorse già stanziate in bilancio per la difesa della costa.

FRANE E SMOTTAMENTI. Ma l’emergenza in Abruzzo riguarda non solo la costa ma anche l’interno, dove si sono verificate numerose frane ed è massima la sorveglianza per tutti i corsi d’acqua. Una donna è stata travolta ed è rimasta intrappolata con la sua auto nel tratto di strada tra due smottamenti lungo la Ss 81 Piceno-Aprutina, nei pressi di Cellino Attanasio (Teramo), ed è stata tratta in salvo dai vigili del fuoco; l’Anas ha chiuso un tratto di un centinaio di metri della statale. Un’altra frana, in località Sciarra di Atri (Teramo), ha reso necessaria l’evacuazione di una persona disabile che abita in un edificio minacciato dal movimento di terra e fango. Risulta chiusa anche la Sp 27 Casoli-Atri. Uno smottamento si è registrato nel comune di Torricella Sicura, dove l’intervento tempestivo della Protezione Civile e degli operai del Comune ha permesso di mettere in sicurezza l’area. Superata la soglia do allarme per il fiume Saline, a Montesilvano. Oggi in Regione è prevista una riunione sul crollo del Belvedere a Silvi alta. Il governatore Luciano D’Alfonso incontra il Genio civile per valutare i primi provvedimenti.

 
NEVE E SCI. E il maltempo ha portato la neve sulle montagne abruzzesi e sulle località sciistiche. L’assemblea della società (in liquidazione) Gran Sasso Teramano di cui la Provincia di Teramo è socio di maggioranza ha deciso di aprire gli impianti sciistici di Prati di Tivo il 15 dicembre.

La stagione si chiuderà il 31 marzo 2018 anche per consentire un’agevole conclusione dei lavori di messa in sicurezza dell’intero bacino, finanziati dalla Regione Abruzzo con 2 milioni di euro e in via di realizzazione da parte della Provincia. Impianti e personale saranno gestiti direttamente dalla Gran Sasso Teramano; per il personale proprio ieri si è svolta la selezione, con l’individuazione di 22 addetti con mansioni e qualifiche specifiche, dal battipista al responsabile del Piano valanghe. Nei prossimi giorni inizieranno le attività per la predisposizione dell’assetto invernale degli impianti, mentre la Provincia sta completando l’individuazione degli interventi per la messa in sicurezza del bacino sciistico. Discorso a parte per gli impianti di Prato Selva che al momento restano chiusi: quelli dell’Abetone sono a fine vita e hanno subito danni con il terremoto, mentre quelli della Ginestra possono essere sistemati, ma non c’è alcuna possibilità di una gestione attiva o quantomeno in pareggio.

POST A COMMENT