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Tav, disfida in Sala Rossa a Torino tra imprenditori e “grillini”

I vertici del M5S: l’atto contro l’opera sarà discusso e approvato


presidenti di nove associazionid’impresa in Sala Rossa per protestare contro il documento che trasforma Torino in un comune No Tav non cambieranno i piani del Movimento Cinque Stelle che in Comune ha la maggioranza e ha presentato l’ordine del giorno della discordia per sottolineare la contrarietà all’opera. Lo confermano Fabio Versaci, presidente del Consiglio comunale e Valentina Sganga, capogruppo dei grillini a Palazzo di Città.

Dunque, alle 14, nella Sala Rossa andrà in scena una disfida nel nome della Tav. Sui banchi dell’aula i consiglieri comunali del M5S – senza la sindaca, ufficialmente, in missione a Dubai per cercare investitori per Torino – pronti al sì, dalla parte del pubblico i presidenti di nove associazioni in rappresentanza di tutte le categorie produttive della città: dagli industriali agli artigiani, dai commercianti ai costruttori edili. “Vogliamo vedere in faccia chi non vuole la Tav, Torino sta facendo solo passi indietro” sottolinea Corrado Alberto presidente dell’Api, l’associazione che riunisce le piccole imprese di Torino. La capogruppo Sganga replica: “E’ positivo che i presidenti delle associazioni vengano ad ascoltare le nostre posizioni. Magari capiranno che si potrà ripartire da nuovi modelli di spesa pubblica che non siano legati ad opere inutili come la Tav”.

E cade nel vuoto anche l’appello del presidente della Regione Sergio Chiamparino che alla luce della storica svolta da parte delle imprese (“un segnale importante per la città e il Piemonte, non mi sento più solo”) ha chiesto di rinviare l’approvazione dell’ordine del giorno a quando sarà presente la sindaca. “Chiamparino pensi a governare la Regione. Non c’è alcun motivo per rinviare un voto: Chiara da tempo ha detto no alla Tav” ribattono Versaci e Sganga.

Il capogruppo del Pd, Stefano Lo Russo, sottolinea che “Appendino condanna Torino ad essere la periferia d’Italia”, mentre il segretario cittadino Mimmo Carretta chiama “tutti a raccolta per la difesa di Torino e per dare alla città un futuro” ricordando anche il No ai Giochi. I Democratici daranno filo da torcere insieme con tutta l’opposizione per cercare di far slittare il documento. I Cinque Stelle, oltre alla sindaca, devono fare i conti con altre due assenze: Antonino Iaria e Daniela Albano.

In piazza ci sarà anche un presidio dei Radicali e di + Europa per dire sì alla costruzione dell’alta velocità: “Appendino e i Cinque Stelle abbiano il coraggio di indire un referendum se pensano che la maggioranza sia contro l’opera”, dicono i Radicali. Annunciati anche i metalmeccanici della Fim Cisl “per evitare che Torino torni all’Ottocento” chiosa il leader Claudio Chiarle. Non mancheranno nemmeno i No Tav, sia dentro sia fuori Palazzo Civico, per far sentire il loro appoggio al documento che rischia, politicamente, di essere un macigno per la realizzazione della linea.

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