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Spagna-Russia 4-5, decidono i rigori: padroni di casa ai quarti di finale grazie ad Akinfeev

La squadra di Cherchesov resiste alle Furie Rosse, lente e prevedibili, con una prova di grande sacrificio. Dopo l’1-1 di tempi regolamentari e supplementari, il portiere russo ipnotizza Koke e Aspas dal dischetto e regala una storica qualificazione ai suoi
MOSCA –  Nella morsa del ragno. Questa volta non si tratta del titolo di un film, ma rende benissimo l’idea di come la Russia sia riuscita a battere la Spagna e a regalarsi una storica qualificazione ai quarti di finale di un Mondiale, impresa che mancava dal lontano 1970, ai tempi dell’Unione Sovietica. E proprio nel paese di Jascin, il “Ragno nero”, unico portiere ad aver vinto il pallone d’oro è il “numero uno” a regalare la storica qualificazione ai russi.  I padroni di casa fanno infatti festa ai rigori, grazie alle parate di Akinfeev, dopo una gara di sacrificio e sofferenza, nella quale riescono a imbrigliare una Spagna troppo lenta e prevedibile. La Roja domina il possesso palla, ma la manovra delle Furie Rosse si sviluppa quasi sempre per vie orizzontali e con un ritmo troppo compassato per scardinare la granitica difesa russa. I preoccupanti campanelli d’allarme scattati in casa iberica nella fase a gironi trovano così puntale conferma nella prima sfida da dentro o fuori e la rassegna iridata perde un’altra delle favorite della vigilia.

Le prime sorprese arrivano dalle formazioni delle due squadre. Hierro preferisce Nacho a Carvajal, Koke a Thiago Alcantara e soprattutto rinuncia a Iniesta, al posto del quale trova spazio Asensio nel trio alle spalle di Diego Costa. Il ct Cherchesov, invece, punta sulla difesa a cinque con l’inserimento di Kudryashov, esclude a sorpresa Cheryshev e si affida al tandem d’attacco Dzyuba-Golovin. Fin da inizio gara appare chiaro come la Russia abbia intenzione di lasciare l’iniziativa in mano alla Spagna. Il tiqui-taca delle Furie Rosse è estremamente prevedibile e i padroni di casa tengono bene, ma la Roja riesce a passare in modo piuttosto rocambolesco su calcio d’angolo al 12′. Ignashevich e Ramos si ostacolano a vicenda e finiscono entrambi a terra: la palla carambola sul polpaccio del difensore russo e si insacca in rete beffando Akinfeev.
Nonostante il gol subito gli uomini di Cherchesov non cambiano atteggiamento e si compattano dietro la linea della palla. La Spagna, dal canto suo, si accontenta di amministrare e continua a giocare sotto ritmo. Il pubblico di casa inizia a rumoreggiare, ma la tattica russa di rimanere in partita senza correre troppi rischi paga. Al 36′ Zobnin difende bene palla al limite dell’area e scarica per Golovin, il cui destro a giro sul secondo palo termina sul fondo non di molto. La Russia prende coraggio e alza il ritmo. Al 40′, sugli sviluppi di calcio d’angolo, ecco l’episodio che riporta il match sui binari dell’equilibrio: Dzyuba stacca bene di testa e Piqué intercetta con il braccio. Il rigore è netto e lo stesso Dzyuba batte De Gea dal dischetto con potenza e precisione.

Nella ripresa la musica non cambia. Hierro si gioca la carta Iniesta per provare a dare alla manovra iberica quella verticalità che è mancata nei primi 45′. Il gioco della Spagna non ne trae particolari benefici: l’azione ristagna sulla trequarti russa e, ad eccezione di una percussione di Isco murata in corner, si vede ben poco. Solo nel finale la Roja sfiora il vantaggio: Iniesta si coordina da fuori ed è necessario un balzo di Akinfeev per mantenere inviolata la propria porta. I supplementari confermano che l’obiettivo della Russia è arrivare a giocarsi la qualificazione alla lotteria dei rigori. La Spagna spinge con le residue energie, si rende pericolosa con un’iniziativa personale di Rodrigo ma non sfonda. Sono i tiri dagli undici metri a decidere vincitori e vinti. Nell’aria umida di Mosca i russi iniziano a sentire in modo chiaro il profumo dell’impresa e si mostrano impeccabili dal dischetto. Non altrettanto Nacho e Iago Aspas, ipnotizzati da Akinfeev che usa mani e piedi per alimentare il sogno dei padroni di casa e far esplodere una festa che risuonerà in ogni angolo del Paese. Per la Russia, comunque andrà a finire, questi Mondiali sono già un successo.
SPAGNA-RUSSIA 4-5 dcr (1-1)
SPAGNA (4-2-3-1): De Gea; Nacho (25′ st Carvajal), Piqué, Ramos, Jordi Alba; Koke, Busquets; Silva (22′ st Iniesta), Isco, Asensio (14′ pts Rodrigo); Diego Costa (35′ st Iago Aspas). In panchina: Arrizabalaga, Reina, Saul Niguez, Lucas Vazquez, Odriozola, Azpilicueta, Monreal, Thiago Alcantara. Ct: Hierro.
RUSSIA (5-3-2): Akinfeev; Mário Fernandes, Kutepov, Ignashevich, Kudryashov, Zhirkov (1′ st Granat); Samedov (16′ st Cheryshev), Zobnin, Kuzyayev (7′ pts Yerokhin); Dzyuba (20′ st Smolov), Golovin. In panchina: Lunev, Gabulov, Dzagoev, Gazinskiy, Al. Miranchuk, An. Miranchuk, Semenov. Ct: Cherchesov.
ARBITRO: Kuipers (Olanda).
RETI: 12′ pt autogol Ignashevich, 41′ pt Dzyuba (rig.).
NOTE: pomeriggio prima soleggiato, poi uggioso; terreno di gioco in discrete condizioni. Spettatori: 78.000 circa. Sequenza rigori: Iniesta (gol), Smolov (gol), Piqué (gol), Ignashevich (gol), Koke (parato), Golovin (gol), Ramos (gol), Cheryshev (gol), Iago Aspas (parato). Ammoniti: Piqué, Kutepov, Zobnin. Angoli: 6-5 per la Spagna.

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